I 17 Paesi Ince riuniti a Trieste: le realtà aderenti collaborino anche localmente

Fedriga: «potenziare le autonomie locali per l’integrazione Ue». 

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Costituire una “dimensione locale”, se possibile entro fine anno, in cui gli enti locali dei 17 Paesi Ince possano collaborare tra loro, conoscendo meglio di tutti le esigenze del territorio. Una “dimensione locale” che si affianca alle “dimensioniintergovernative e parlamentari che sono i livelli istituzionali attraverso i quali i Paesi Ince solitamente dialogano. E’ la proposta delle delegazioni parlamentari dell’Iniziativa Centro Europea (Ince), di cui l’Italia detiene la presidenza per il 2019, riunite a Trieste.

La proposta, come ha spiegato il presidente della Delegazione italiana ospitante, Marco Maggioni, nonché presidente in caricadell’Assemblea parlamentare dell’Ince, è «lanciare un nuovo modello di cooperazione trasversale nell’area adriatica e balcanica, volto a rafforzare gli enti locali e le autorità regionali nel processo di integrazione, oltre che nella costruzione di una rete di rapporti finalizzati allo sviluppo interconnesso, allo scambio reciproco e alla crescita delle rispettive economie».

Alla riunione dei Paesi Ince hanno preso parte, oltre a quella italiana, le delegazioni parlamentari di Croazia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ucraina e Ungheria.

Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga ha sottolineato la «strategicità» della proposta per la regione, sia per l’importanza «economica che politica dei rapporti con il centro Europa», ricordando che questi vanno «dal Porto Trieste fino in Ungheria» e che è opportuno «rafforzare i rapporti». Non solo: secondo Fedriga «è strategico il potenziamento del ruolo delle autonomie locali per l’integrazione europea, affrontando e risolvendo i problemi dei cittadini, come il lavoro, l’economia e i trasporti, ispirandosi a una logica che parta dal basso verso l’alto: dalla vita reale delle persone ai centri decisionali della politica europea».

Secondo il segretario generale dell’Ince, Roberto Antonione, una «collaborazione di questo tipo contribuisce anche alla sicurezza dei Paesi», rivendicando che «primo esempio in Europa, esiste già una squadra comune di vigili del fuoco tra Italia e Paesi confinanti per iniziative di soccorso comuni. Se la proposta, che sottoporremo oggi all’Assemblea, sarà approvata dai ministri degli Esteri dei 17 Paesi Ince, lanceremo una nuova dimensione».

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