Olimpiadi Invernali 2026: Milano-Cortina in pole position rispetto alla Svezia

La candidatura italiana sdoganata dalla commissione Morariu che evidenzia le lacune e i ritardi svedesi. 

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Olimpiadi invernali 2026

Passo in avanti, forse decisivo, per la conquista delle Olimpiadi Invernali 2026 per la candidatura Milano-Cortina rispetto a quella svedese, l’unica rimasta in lizza.

«Gli elementi chiave per qualsiasi Olimpiade di successo includono un chiara visione allineata agli obiettivi di sviluppo a lungo termine, un solido piano di azione, un sostegno costante da parte di tutti i settori e la migliore esperienza possibile per gli atleti. Milano-Cortina soddisfa tutti questi criteri» è scritto nel rapporto appena pubblicato della commissione di valutazione del Ciosulla candidatura di Milano-Cortina alle Olimpiadi invernali 2026.

Secondo il parere del presidente della commissione Cio, Octavian Morariu, la candidatura di Milano-Cortina alle Olimpiadi invernali 2026 «è guidata dal Coni e gode di un forte sostegno unito a tutti i livelli, governo, settore privato e società civile, nonché una percentuale elevata di sostegno pubblico», evidenziando come in Svezia esistano parecchi problemi. «Alcune aree individuate dalla candidatura di Stoccolma-Are come sedi di gara possono comportare un rischio per l’ambiente. In particolare – a preoccupare il Cio – sono tre venues ad Are, Falun e Sigulda per la loro vicinanza ad aree naturali protette e che richiedono un’attenzione particolare per evitare un impatto ambientale». Altre criticità, secondo il Cio, sono state evidenziate per quanto riguarda Hamra, che dovrebbe ospitare le gare di biathlon e sci di fondo: «lo sviluppo della sede di Hamra all’esterno di una vecchia cava potrebbe incontrare rischi legati alla contaminazione della terra e alla protezione della qualità dell’acqua». Perplessitàanche sui prezzi dei biglietti che, secondo il Cio, «appaiono elevati»: questo richiederebbe «un forte programma di comunicazione». Poi, «i villaggi olimpici previsti a Stoccolma e Are dipendono da investimenti privati, ma nessun accordo è stato ancora firmato e non sono stati forniti dettagli sui finanziamento alternativo qualora non si materializzasse alcun privato», sottolineando ancora come sia necessario un «ulteriore lavoro e impegno nel coinvolgimento delle parti per allineare la visione dei Giochi con le idee del governo svedese e dei territori coinvolti».

Una relazione che lascia ben sperare i promotori della candidatura italiana Milano-Cortina per la conquista delle Olimpiadi Invernali 2026: «molto bene, ma non abbassiamo la guardia – ha detto il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana -. Cogliamo con soddisfazione quanto comunicato dal Cio in merito alla candidatura di Milano-Cortina e continuiamo a lavorare, in perfetto stile lombardo, con serieta’ e professionalita’, per arrivare pronti all’appuntamento di Losanna del 24 giugno. L’ottima impressione che hanno suscitato Milano e la nostra Valtellina, insieme allo scenario delle Dolomiti – ha aggiunto Fontana -, formano con l’elevato grado di sostenibilità del progetto e l’unità di intenti di tutti i soggetti chiamati in causa sul territorio nazionale il mix ideale per guardare con ottimismo e fiducia alla scelta finale della commissione olimpica».

Soddisfatto dell’esito della valutazione della commissione Cio anche il governatore del Veneto, Luca Zaia: «siamo all’ultimo intertempo della seconda manche e c’è luce verde. Ma il muro finale è ripido e insidioso. E’ il momento di mantenere la calma, non montarsi la testa, e dare il massimo. Ho sempre detto che la nostra è una candidatura forte, perché fondata sulla condivisione totale delle Istituzioni e della gente, rispettosa al massimo dell’Agenda Cio 2020, senza colate di cemento e spese pazze, caratterizzata dall’originalità di aver abbinato luoghi iconici come una grande metropoli internazionale, Milano, e il cuore delle Dolomiti patrimonio Universale dell’Unesco, Cortina, supportata da infrastrutture sportive già di livello eccellente, come le piste di Cortina che ospiteranno i Mondiali 2021. Credo – aggiunge Zaia – che la Commissione Morariu abbia ben percepito e valutato questa impostazione, perché è innegabile che siamo di fronte a un giudizio complessivo estremamente positivo».

«“Non dire gatto finché non ce l’hai nel sacco”, storico insegnamento del grande Giovanni Trapattoni – conclude Zaia – deve ora essere il filo conduttore che ci guiderà in questo mese verso Losanna. Guai abbassare la guardia, bisogna lavorare ancora pancia a terra, perché sull’ultimo muro prima del traguardo i tracciatori potrebbero aver piazzato porte molto angolate, quindi insidiose».

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