Confindustria VenetoCentro, rinnovati i vertici delle sezioni Metalmeccanico e Servizi innovativi

Ravagnan: «l’industria reagisce, ora discontinuità nell’azione di Governo: più investimenti, giù il cuneo». Targhetta: «la transizione digitale è l’ultima chiamata per fermare la perdita di competitività». 

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Confindustria VenetoCentro

Le assemblee del gruppo Metalmeccanico e del gruppo Servizi innovativi e tecnologici di Assindustria Venetocentro, le due maggiori merceologie degli imprenditori Padova Treviso, svoltesi al Museo del Novecento (M9) a Mestre, hanno elettoall’unanimità rispettivamente Mario Ravagnan e Ruggero Targhetta quali presidenti per il quadriennio 2019-2023. Ravagnan e Targhetta entreranno in carica formalmente dall’assemblea generale dei soci, prevista il prossimo 6 giugno, che procederà al rinnovo dell’intero consiglio generale di Assindustria Venetocentro.

Padovano, 55 anni, Mario Ravagnan è consigliere delegato di Ravagnan SpA di Limena, capofila di un Gruppo leader nell’impiantistica industriale del trattamento acque e nella caldareria. Ravagnan sarà affiancato dai vicepresidenti Massimo Tonello (Tonello Servizi Srl di Oderzo) e Filippo Pancolini (CIB Unigas SpA di Campodarsego).

Ruggero Targhetta, padovano, 61 anni, è presidente di Euris Srl di Ponte San Nicolò, società di consulenza strategica per imprese e pubblica amministrazione, specializzata in politiche e programmi europei. Targhetta sarà affiancato dai vicepresidenti Pierluigi Ancilotto (Action Srl di Padova) e Gian Nello Piccoli (Eurosystem SpA di Villorba).

Al termine delle assemblee si è svolto l’evento pubblico congiunto “RelAzioni. Condividere per competere” sulle opportunità e i vantaggi della contaminazione tra manifattura, tecnologie digitali e nuove competenze per vincere le sfide Industria 4.0, reagire alla recessione e correre.

Dopo il saluto di Maria Cristina Piovesana, presidente vicario di Assindustria Venetocentro (AVC), sono intervenuti Mario Ravagnan, vicepresidente di AVC e presidente del Gruppo Metalmeccanico e Antonella Candiotto, vicepresidente di AVC delegata alla Relazioni sindacali, Sicurezza, Ambiente, Ruggero Targhetta, presidente del Gruppo Servizi Innovativi e Tecnologici di AVC, Giuseppe Bincoletto vicepresidente di AVC delegato al Coordinamento merceologie, e Gianni Potti, presidente CNCT Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici.

A raccontare in stile TEDx i vantaggi e i risultati sulla crescita e il business della “rel-azione” tra know-how industriale e servizi high tech, le voci di 12 imprese leader della trasformazione digitale: Pier Mattia Avesani (Ceo Uqido), Raffaella Caprioglio (Presidente Umana), Francesco De Bettin (Presidente DBA Group), Leopoldo Destro (Ceo Aristoncavi), Mirko Gatto (Ceo Yarix), Renato De Faveri (Responsabile IT Latteria Montello), Luciano Marton (Direttore Generale Texa), Francesco Nalini (Ceo Carel Industries), Mick Odelli (Fondatore e Ceo Drawlight), Jacopo Pertile (Co-fondatore Azzurrodigitale), Andrea Sportillo (Responsabile commerciale Moca Interactive), Barbara Lombardo (Sales and marketing management Camec).

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Da sx Ruggero Targhetta, Maria Cristina Piovesana e Mario Ravagnan

«Sono orgoglioso per la fiducia che l’Assemblea mi ha voluto dare – ha dichiarato Mario Ravagnan, -. Una responsabilità, condivisa con tutte le imprese del primo Gruppo merceologico di AVC, che ci vedrà impegnati nel consolidare la tradizione e l’eccellenza dell’industria meccanica e meccatronica di Padova Treviso. Rilanciare la competitività, nonostante la recessione e la prospettiva di un peggioramento nel 2019, è la sfida da vincere ed è alla nostra portata, se sapremo innescare il potenziale delle nuove tecnologie 4.0. Ma serve una netta discontinuità nell’azione di politica industriale del Governo rispetto ai primi dieci mesi, una visione coerente e affidabile nel medio periodo e un coordinamento delle attività finora mancati, per superare l’incertezza che sta frenando le decisioni di investimento: priorità a competitività industriale, sblocco dei cantieri grandi e piccoli, taglio alle tasse sul lavoro e i premi per stimolare aumenti di produttività e dei salari. Nel triennio 2015-2017 gli investimenti delle imprese in macchinari e attrezzature, grazie al piano Industria 4.0, sono cresciuti ad un tasso annuo record del 6,7%, doppio di quello tedesco. Depotenziare il piano è stato un errore grave a cui va posto rimedio, riaprendo il regime del super-ammortamento, che scadrebbe a giugno, anche per la formazione 4.0, e con un nuovo credito di imposta per le spese di ricerca e sviluppo».

«Ringrazio l’Assemblea per la fiducia, voglio ripagarla attraverso un impegno volto a consolidare e sviluppare l’eccellenza dei servizi avanzati – ha dichiarato subito dopo Ruggero Targhetta -. La trasformazione digitale riguarda tutti i settori economici, si associa a livelli più elevati di produttività, all’innovazione tecnologica e organizzativa, al livello di internazionalizzazione e alla dinamica occupazionale. Oltre un terzo delle imprese è impegnato attivamente nella transizione digitale, ma non dobbiamo accontentarci. È l’ultima chiamata per fermare la perdita di competitività e, se attiviamo le leve giuste, può tradursi in un’opportunità in termini di produttività e lavoro di qualità. Occorre investire sulle tecnologie, ma prima ancora sulle persone; avviare una rivoluzione culturale diffusa e adottare politiche di formazione volte a sviluppare nei giovani competenze adeguate, che consentano loro di diventare i veri motori del 4.0. Le imprese innovative e tecnologiche di Assindustria Venetocentro sono di riferimento nazionale e oggi rilanciano l’impegno per favorire l’incontro e la contaminazione con le imprese industriali nel territorio e nel collegamento con le università e con i centri di ricerca, per realizzare quella ‘manifattura avanzata’ caratteristica del “Made in Italy” apprezzato nel mondo».

L’industria metalmeccanica, con oltre 100.000 imprese, rappresenta l’8% del Pil nazionale, quasi il 50% dell’export e oltre 1,6 milioni di addetti. Tra Treviso e Padova opera un distretto metalmeccanico aggregato con 9.918 imprese (40,9% del comparto in Veneto) e circa 97.000 addetti (40,6% del totale). Un volume di esportazioni di 11,2 miliardi di euro nel 2018 (+4,6% rispetto al 2017), il 40,7% dell’export metalmeccanico del Veneto, con un incremento del 28,5% dall’inizio della crisi nel 2008 al 2018. Uno dei primi poli meccanici e meccatronici in Italia, cuore del nuovo “triangolo industriale”, impegnato nella trasformazione 4.0.

Padova e Treviso sono altresì l’epicentro dei servizi innovativi e tecnologici nel Veneto. Una piattaforma di servizi e competenze ad alto valore aggiunto fatta di 27.130 imprese (il 41,2% del comparto nel Veneto) dei settori engineering e informatica, ricerca e sviluppo, telecomunicazioni, consulenza direzionale, marketing e comunicazione, con oltre 106.100 addetti (il 41,7% del totale regionale).

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