Aumentare le relazioni ferroviarie con il Centro-Est Europa e rafforzare i collegamenti con la rete ferroviaria europea per promuovere lo sviluppo dei servizi intermodali con i terminal marittimi e terrestri dell’Europa centro-orientale: questi gli obiettivi di due memorandum siglati dal presidente Autorità portuale Mar Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino con i vertici delle ferrovie italiane e austriache. Il primo è l’accordo firmato dall’amministratore delegato delle ferrovie austriache OBB-Infra, Andreas Mattha, e da Christian Colaneri, direttore commerciale dell’italiana RFI; il secondo con Rail Cargo Austria (RCA).
Sono inoltre allo studio soluzioni di corridoio doganale, anche ferroviario, che permetteranno di abbattere notevolmente il tempo di attesa della merce nelle aree portuali. Per D’Agostino, «gli accordi permetteranno di pianificare al meglio lo sviluppofuturo del porto di Trieste, offrendo garanzie sia a chi già vi opera sia a potenziali futuri investitori».
Andreas Mattha è convinto che Trieste sia «un modello da seguire per l’efficienza dell’interconnessione di diverse modalità di trasporto. Qui navi e ferrovia sono collegate e formano una catena logistica ottimale». Dal 2015 ad oggi i traffici settimanali da Trieste verso Budapest sono venti volte più frequenti.
«La Rail cargo Austria è il primo operatore del nostro porto ha fatto quasi 3.000 treni l’anno scorso sui 9.700 complessivi, per cui è operatore fondamentale – ha sottolineato D’Agostino subito dopo aver siglato il memorandum -. Abbiamo siglato due accordi che vertono sui servizi e andremo a studiare insieme nuovi servizi intermodali non solo sul porto di Trieste, ma anche su Fernetti, su FreEste, su Cervignano, su tutto il sistema complessivo».
Nell’accordo con Rail cargo Austria il porto pensa a un’alleanza «sia per un terminal intermodale che è a Villacco, sia per un altro dove hanno quote notevoli che è a Budapest, uno dei mercati più importanti per il porto di Trieste – prosegue D’Agostino -. Se vogliamo crescere, se vogliamo aumentare i traffici sul porto, la ferrovia è la componente principale del nostro sviluppo, dunque questo è un accordo fondamentale».
«Nel 2026 avremo la possibilità di avere in esercizio una linea ferroviaria diretta Trieste-Vienna – ha annunciato Mattha -. Siamo molto interessati a questo progetto dove la tratta verrebbe coperta in quattro ore, e che già sono state realizzate due galleriedella lunghezza di più di venti chilometri». La OBB non realizzerà il progetto da sola, ma in collaborazione con la RFI italiana e forse anche con un partner privato italiano, il gestore della Udine-Cividale. Ora «dobbiamo preparare gli accordi con la Regione Friuli Venezia Giulia» ha precisato Mattha che ha anche parlato di un «progetto turistico di cui si sta discutendo con il presidentedella Camera di commercio della Venezia Giulia, Antonio Paoletti».
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