Lamborghini, fatturato 2018 record a 1,42 mld (+40%)

Successo trainato dalle vendite del Super Suv Urus con vendite mondiali in crescita del 51%. Le moto Ducati chiudono in calo, ma è superato il tetto delle 50.000 unità. 

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Lamborghini Urus frontlat 2

Automobili Lamborghini (un marchio della galassia Volkswagen posseduto direttamente dalla divisione del lusso Audi) ha segnato nell’esercizio 2018 un nuovo record assoluto rispetto a tutti i principali indicatori finanziari: vendite, fatturato e redditività hanno raggiunto livelli che non hanno precedenti nei 55 anni di storia del marchio.

Dopo aver superato per la prima volta nel 2017 la soglia del miliardo di euro, nel 2018 il fatturato è cresciuto del 40%, passando da 1.009 a 1.415 milioni. Le consegne ai clienti sono aumentate del 51%, per un totale di 5.750 unità, con vendite record in tutti i principali mercati: America, Emea e Asia-Pacifico. Tutto questo, spiega la Casa di Sant’Agata Bolognese, si deve principalmente al lancio sul mercato del nuovo Super Suv Lamborghini Urus. Le consegne, iniziate solo a metà 2018, hanno impresso ulteriore slancio alla crescita della Lamborghini, che ha registrato anche un incremento delle vendite dei modelli supersportivi V12 e V10, Aventador e Huracan. «Nell’esercizio 2018 – commenta il presidente e amministratore delegato, Stefano DomenicaliLamborghini ha segnato nuovi record storici su tutti i fronti in termini economici. Questo balzo in avanti dimostra il valore del nostro prodotto e della nostra strategia commerciale. Ci stiamo preparando a dare ulteriore slancio alla crescita e ad affrontare nuove sfide in termini di innovazione e tecnologia, allo scopo di raggiungere nuovi traguardi in futuro».

A fine 2018, Lamborghini ha superato i 1.750 dipendenti totali: +10% sul 2017, +70% rispetto a cinque anni fa. La rete commerciale è composta da 157 concessionari in 50 Paesi.

Se Lamborghini va a gonfie vele, l’altra costola del dominio Audi in terra emiliana, quello delle due ruote della Ducati, fa registrare una frenata. Con 53.004 moto consegnate ai clienti di tutto il mondo (-5,1% rispetto alle 55.871 nel 2017), Ducatichiude i conti dello scorso anno mantenendosi, nonostante il calo, sopra le 50.000 unità per il quarto anno consecutivo. Questo risultato è stato raggiunto nonostante il mercato globale delle moto oltre 500 cc sia calato del 2,7%.

Le condizioni si sono rivelate particolarmente impegnative negli Stati Uniti – fino allo scorso anno il primo mercato per Ducati – dove è stato registrato un calo di quasi il 9%. Il fatturato, a chiusura dell’esercizio 2018, ha raggiunto 699 milioni di euro (736 milioni nel 2017) con un risultato operativo è stato di 49 milioni (51 milioni nel 2017) e un margine operativo del 7%, ovvero la stessa percentuale fatta registrare nell’anno precedente.

L’azienda di Borgo Panigale è riuscita quindi a compensare il calo dei volumi di vendita generato dalla flessione del mercato grazie al successo dei modelli a più alta marginalità, come ad esempio la Panigale, che ha permesso di mantenere il risultato operativo al livello dell’anno precedente.

«Il 2018 è stato impegnativo sotto diversi punti di vista ma siamo soddisfatti della nostra performance finanziaria malgrado un anno non facile – ha dichiarato Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati Motor Holding -. L’azienda sta generando le risorse per continuare a finanziare lo sviluppo di nuovi prodotti e questo ci fa ben sperare anche per il futuro».

Ducati Motor Holding conta oggi in totale 1.591 dipendenti e utilizza una rete vendita che comprende 720 concessionari in oltre 90 Paesi.

Il Gruppo Audi, che controlla dal 2012 la Casa motociclistica Ducati, «non ha in programma una sua cessione». Lo ha detto l’amministratore delegato di Audi, Bram Schot, secondo cui «alla Ducati non hanno avuto un anno facile, con la contrazione dei mercati ed abbiamo appena discusso i prossimi programmi con il futuro portfolio. Tra gli obiettivi c’è quello di accelerare l’introduzione dei nuovi modelli».

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