Alla presenza del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, accolti dal presidente e dall’amministratore delegato di Fincantieri, rispettivamente Giampiero Massolo e Giuseppe Bono, si è svolta a Valeggio sul Mincio (Verona), la cerimonia di inaugurazione dello stabilimento di Fincantieri Infrastructure. Nell’occasione, è stato anche celebrato il taglio della prima lamiera destinata alla costruzione del nuovo viadotto sul Polcevera a Genova in sostituzione del ponte autostradale crollato.
Ai due eventi hanno presenziato, fra gli altri, Marco Bucci, sindaco di Genova e Commissario straordinario per la ricostruzione del ponte, Alberto Maestrini, presidente di PerGenova, società creata per la realizzazione dell’opera da Fincantieri e Salini Impregilo, rappresentata dal suo amministratore delegato, Pietro Salini.
Fincantieri Infrastructure, costituita due anni fa, è la società attraverso la quale Fincantieri è attiva nel comparto delle infrastrutture. Specializzata nella progettazione, realizzazione e montaggio di strutture in acciaio per progetti complessi, è nata per potenziare la strategia di diversificazione del gruppo facendo tesoro dell’esperienza del Gruppo nella costruzione di ponti e di grandi manufatti in acciaio.
Nell’ottobre scorso, Fincantieri ha colto un’opportunità per accrescere le proprie competenze nel settore e, attraverso la sua controllata Infrastructure, ha rilevato la società Cordioli di Valeggio sul Mincio dalla procedura di amministrazione straordinaria gestita dal ministero dello Sviluppo economico. Ciò ha permesso di salvaguardare decine di posti di lavoro, che in prospettiva saranno incrementati, con l’obiettivo di rilanciare una società molto nota per aver concorso a numerose e prestigiose realizzazioni in Italia e all’estero. Con l’intervento di Fincantieri, i capannoni industriali dello stabilimento, che si estende su un’area di 110.000 metri quadrati (di cui 30.000 coperti), sono stati ripristinati e dotati di nuovi impianti tecnologicamente avanzati per il taglio, la saldatura e la lavorazione dell’acciaio, anche per grandi spessori.
«Ci riempie di orgoglio aver contribuito al rilancio di un’azienda così importante – ha detto l’amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono -. Di fronte agli spazi lasciati vuoti da altre industrie che operano nel campo delle grandi opere, falcidiate dalla crisi che ha pesantemente investito il settore, siamo intervenuti per evitare che scomparissero attività che hanno reso l’Italia famosa nel mondo. Siamo estremamente grati al Presidente Conte perché con la sua presenza ha voluto testimoniare l’enorme importanza che il manifatturiero riveste per il Paese».
«L’inaugurazione dello stabilimento di Fincantieri Infrastructure è un momento di grande orgoglio veronese. Un’eccellenza italiana nata a Verona e che oggi appartiene ad una grande azienda capace di competere nel mondo valorizzando ciò che sappiamo fare come nessun altro a livello internazionale – ha detto il presidente di Confindustria Verona, Michele Bauli -. Questo grazie a competenze tecniche uniche, capacità ed esperienza maturate dalla Cordioli che oggi si rilanciano verso il futuro con un progetto ambizioso, come il Ponte Morandi».
Bauli ha riservato una stoccata ai rappresentanti del governo presenti alla celebrazione: «mi piacerebbe che il taglio di questa prima lamiera che andrà a ricostruire il Ponte Morandi possa rappresentare simbolicamente anche l’avvio di una nuovo percorso per le infrastrutture italiane capace di superare le schermaglie politiche contingenti. La spinta allo sviluppo spesso è più forte delle contrapposizioni. lo sviluppo non ha ideologia e il nostro Paese e soprattutto le sue aziende hanno l’energia per continuare ad andare avanti, nonostante tutto».
Intanto, l’avvio dei lavori di ricostruzione del ponte crollato di Genova potrebbe partire in anticipo: «siamo pronti con Fincantieri ad iniziare le sottofondazioni del ponte con 10 giorni di anticipo sulla data prevista del 31 marzo, perché Genova deve ripartire dal lavoro, per dare un futuro a tutti quei lavoratori che possono trovare occupazione nei cantieri impegnati nella costruzione di nuove opere – ha detto Pietro Salini, amministratore delegato di Salini Impregilo -. Il taglio di questa prima lamiera non è solo il primo passo per l’avvio di un progetto importante come il ponte, ma è anche l’occasione per dimostrare che, quando c’è una visione condivisa tra grandi imprese private, lo stato e gli enti locali, anche l’Italia è in grado di scrollarsi di dosso l’immagine di immobilismo, attivandosi per far crescere l’occupazione, partendo dallo sviluppo delle infrastrutture».
Come accennato, l’inaugurazione di Fincantieri Infrastructure poggia sulle ceneri della Cordioli & C. srl, un’azienda attiva dal 1956, società italiana con la massima certificazione nel settore della carpenteria pesante, che ha realizzato grandi opere, come il Mose di Venezia, la “Nuvola” dell’Eur a Roma, la Millennium Tower in Nigeria, costruita in Ati con Officine Tosoni. Nel 1999 l’azienda era passata dalla famiglia Cordioli al Gruppo Industriale Tosoni di Villafranca di Verona. E proprio la crisi di questo gruppo ha aveva condotto la Cordioli in amministrazione straordinaria, nel maggio 2016. L’ultimo lavoro realizzato nel sito industriale di Valeggio era stato il ponte per l’Expo di Milano. Poi il fermo ad ogni attività, con i lavoratori in cassa integrazione. Ora la ripartenza, con l’assegnazione, lo scorso 15 ottobre, dopo una lunga trattativa, dell’azienda di carpenteria alla Fincantieri Infrastructure, azienda pubblica con sede a Trieste che opera nella cantieristica navale, controllata da Fintecna Spa, finanziaria del Tesoro.
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