In Veneto, Trentino Alto Adige e Lombardia le prime foreste al mondo a misurare i benefici degli alberi

1.000 ettari di vegetazione certificati appartenenti a 36 specie diverse che contribuiscono alla riduzione degli inquinanti atmosferici, alla pulizia dell’acqua e alla conservazione del suolo. 

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Atlante delle foreste foreste

Si trovano tra Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige le prime foreste al mondo ad aver calcolato scientificamente gli impatti che gli alberi hanno sulla collettività, in termini sia di salute per le persone sia per il contesto socio-economico del territorio.

I 1.000 ettari interessati – 193,68 dei quali in Lombardia, 231.94 in Trentino Alto Adige e ben 618 in Veneto, in gran parte gestiti dall’Associazione Forestale di Pianura, la prima associazione tra proprietari di boschi di pianura in Italia, creata nel 2002 per la gestione efficiente e sostenibile delle risorse forestali di pianura – hanno ottenuto la prima certificazione di tutti i “servizi ambientali” secondo lo schema del Forest Stewardship Council (FSC) in collaborazione con Etifor, spin-off dell’Università di Padova e il Gruppo Waldplus. Un risultato che è un vero e proprio modello di valorizzazione del ruolo multifunzionale delle foreste, replicabile su tutto il territorio nazionale.

Dopo una fase di test condotta negli anni scorsi su oltre dieci siti in otto Paesi, l’Italia è il primo paese ad aver ottenuto la certificazione a livello mondiale per tutti i cinque servizi ambientali presenti nel territorio, tecnicamente noti come “Servizi Ecosistemici”: conservazione delle specie animali e vegetali, miglioramento della qualità e quantità dell’acqua, aumento della stabilità e dei nutrienti contenuti nel suolo, aumento dello stoccaggio e sequestro del carbonio, miglioramentodei servizi turistico-ricreativi.

Gli alberi che crescono nei 1.000 ettari certificati appartengono a 36 specie diverse, selezionate tra quelle che più si adattano al contesto locale, tra cui pino silvestre, abete rosso, larice, quercia, faggio, frassino e nocciolo. Queste foreste catturano complessivamente 220.229 tonnellate di CO2, pari alle emissioni medie annue di 110.114 automobili. I metri cubi di acqua, prima filtrata e poi trattenuta in falda dagli alberi con impatti positivi sulla sua disponibilità e potabilità, sono ognianno 1.256.700, come quella contenuta da 502 piscine olimpioniche. Ammontano a 7,5 le tonnellate di suolo la cui erosione viene evitata458 gli ettari di area naturale accessibile per lo svago ed il tempo libero.

Diego Florian, direttore di FSC Italia ha sottolineato come «esiste un mercato emergente per questi servizi: FSC fornisce ai gestori forestali gli strumenti che consentono di valorizzare attraverso la gestione responsabile queste aree, attraendo risorse e investitori».

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