Produzione del pane, pronto un disegno di legge della regione del Veneto per distinguere il prodotto fresco da quello congelato

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pane benedettino preparazione 7 1Trentin: “finalmente si potrà distinguere il vero pane fresco da quello congelato”

La Giunta regionale del Veneto ha dato in questi giorni il via libera all’iter del progetto di legge in materia di produzione e vendita di pane ponendo, di fatto, le basi per risolvere uno dei problemi che da sempre angustiano di più consumatori ed operatori: distinguere il pane fresco da quello congelato o precotto.

“Molti non lo sanno – dichiara Giuseppe Sbalchiero, presidente di Confartigianato Imprese Veneto – ma un panino su quattro di quelli confezionati che troviamo nei supermercati e che mettiamo sotto i denti nelle mense e nelle tavole calde dei self service, non è veramente fresco e, di norma, non è neppure fatto nel nostro Paese ma viene dall’Est Europa, Romania e Bulgaria in particolare. Negli ultimi anni, il fenomeno è andato incrementandosi a tal punto che le importazioni dalla Romania di prodotti a base di cereali sono passate dai 7.000 chili del 2002 ai 13 milioni di chili del 2011, raddoppiando solo nell’ultimo anno”.

Spacciare per fresco pane congelato riattivato al forno della rivendita “è una vera e propria truffa – prosegue Sbalchiero – che sarà possibile arginare non appena sarà approvata la nuova legge che tra l’altro prevede proprio la definizione di “pane fresco” come prodotto cotto e venduto nell’arco di 24 ore, che obbligherà a segnalare quel prodotto che è congelato e solamente cotto. Ma non solo. L’articolato ha almeno altre tre novità importanti: la nomina del responsabile tecnico con formazione adeguata o esperienza comprovata nel settore per ogni punto di produzione in modo da assicurare qualità e sicurezza del prodotto; la definizione dei “forni di qualità” per aumentare la chiarezza e trasparenza nei confronti del consumatore e l’istituzione del registro delle specialità da forno su cui saranno indicate le produzioni tipiche e tradizionali venete a salvaguardia del patrimonio legato alla panificazione del territorio”.

Soddisfatto Nicola Trentin, presidente regionale del gruppo panificatori di Confartigianato Imprese Veneto: “il pane rappresenta un bene fondamentale della piramide e disciplinarne gli aspetti produttivi, nonché alcuni requisiti identificativi degli esercizi di vendita, significa fornire al consumatore una ulteriore garanzia di tutela della propria salute. Dobbiamo essere in grado di capire se si sta acquistando un prodotto realmente fresco o un prodotto che è stato semplicemente cotto nel punto vendita. Ma è anche necessario che il consumatore sappia distinguere con chiarezza e certezza se sta acquistando pane in un punto vendita dotato di impianto di cottura o se sta acquistando da un panificio”. Per Trentin “il panificio è l’azienda tradizionale che il pane lo produce nell’arco della giornata con un procedimento produttivo unico e continuo, che inizia con la formazione dell’impasto di sfarinati, lievito, sale e acqua, e finisce sulla bocca del forno, con il pane caldo appena sfornato e pronto per la vendita al consumatore finale. Procedimento quest’ultimo che richiede una professionalità ed un impegno molto più alti per dare al consumatore il prodotto fragrante che egli aspetta di avere”.

Ora, l’auspicio di tutti, consumatori e produttori è che la norma venga approvata al più presto dal Consiglio regionale.