Sarà completato entro luglio il nuovo ponte sul torrente Torre tra Chiopris Viscone e Nogaredo al Torre, opera che rientra nei lavori di riqualificazione della “Palmarina” (strada provinciale 50), arteria che dal distretto della Sedia porta al casello di Palmanova.
I lavori, che vedono impegnati, oltre alle maestranze dell’impresa esecutrice Icop di Basiliano, anche i tecnici del commissario delegato per l’emergenza alla mobilità riguardante la A4 e il raccordo Villesse – Gorizia e il personale della Concessionaria Autovie Venete, sono iniziati nell’agosto 2017 e si concluderanno secondo il cronoprogramma prestabilito.
L’assessore regionale alle infrastrutture e soggetto attuatore del commissario delegato, Graziano Pizzimenti, assieme ai sindaci di Chiopris Viscone, Raffaella Perusin, e di San Vito al Torre, Gabriele Zanin, accompagnati dal responsabile unico del procedimento, Paolo Perco, dal direttore dei lavori, Alberto Robba e dai rappresentanti dell’impresa costruttrice, Paolo e Vittorio Petrucco, hanno effettutato un sopralluogo al cantiere.
I complimenti alle maestranze sono giunti dall’assessore Pizzimenti: «i lavori procedono in maniera spedita. E’ un’opera fondamentale per la Palmanova – Manzano, di rilievo dal punto di vista infrastrutturale ma anche finanziario».
Il ponte, che poggia su 14 pile e due spalle, sarà lungo 665 metri ed è realizzato con una struttura reticolare metallica che contribuisce ad esaltarne la trasparenza e con una soletta in cemento armato. La piattaforma stradale è larga 10,50 metri ed è corredata da un lato da un marciapiede di 1,5 metri e dall’altro da una pista ciclabile di 2,85 metri. La larghezza complessiva dell’impalcato è di 15,80 metri. Il nuovo ponte va a sostituire l’attuale ponte sul Torre – il quale a sua volta verrà demolito alla conclusione dei lavori, senza interrompere così la viabilità – ormai inadatto a sostenere il traffico automobilistico e in particolare il passaggio dei mezzi pesanti e dei trasporti di tipo eccezionale, visto che la sezione trasversale del manufatto è molto stretta e la stessa opera, ormai datata, è in fase di degrado.
Soddisfatti i due sindaci. «Questa infrastruttura serviva – ha dichiarato Perusin -. E’ molto entusiasmante vedere crescere giorno dopo giorno quest’opera che non ha eguali negli altri comuni vicini al nostro. Il ponte metterà inoltre in sicurezza l’intera viabilità». A porre l’accento su quest’ultimo aspetto è stato anche il primo cittadino di San Vito al Torre, Zanin: «la zona di Nogaredo potrà avere lo sviluppo che si merita. Inoltre le rotatorie inserite nel primo lotto elimineranno gli incroci spesso teatro di incidenti stradali».
Il ponte rappresenta solo una parte del primo lotto della riqualificazione della strada provinciale 50 attualmente in corso di realizzazione, di lunghezza complessiva pari a circa due chilometri e il cui investimento complessivo è di 32 milioni di euro, totalmente finanziati dallaregione Friuli Venezia Giulia. L’intervento prevede anche l’allargamento – dagli attuali 7 metri ai 9,50 metri – della sede stradale dell’ex provinciale 50 nel tratto compreso tra via Remis, in comune di San Vito al Torre, e la ex provinciale 2; la realizzazione di una controstrada a servizio dell’adiacente zona industriale di Nogaredo al Torre in affiancamento alla viabilità principale; l’esecuzione di tre nuove rotatorie di raccordo con la viabilità esistente in sostituzione degli incroci attualmente presenti; la costruzione di una pista ciclopedonale lungo tutto l’intervento larga circa 2,5 metri, opera quest’ultima strategica, perché, quando verranno completati anche il secondo e terzo lotto, collegherà il percorso della Alpe Adria con l’infrastruttura del cividalese. Si provvederà, inoltre, a razionalizzare la posizione delle attuali fermate del trasporto pubblico locale che verranno posizionate in corrispondenza della pista ciclabile e collegate tra loro da un nuovo attraversamento pedonale illuminato che contribuirà a rendere più sicura la mobilità lenta della zona. Il progetto contiene poi tutta una serie di opere di mitigazione ambientale, quali siepi, cespugli e alberi, due impianti di depurazione delle acque di piattaforma stradale e circa 300 metri quadri di barriere fonoassorbenti.
Complessivamente si tratta di un intervento impegnativo, nonostante il breve tratto interessato, in quanto eseguito per più di un terzo del suo sviluppo nel tratto di area golenale del torrente Torre soggetto a piene improvvise e per la presenza di numerose interferenze (spostamento e ricollocazione fibre ottiche, linee telefoniche, linee elettriche, deviazioni e realizzazione nuovo acquedotto Cafc Spa sul ponte).
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