La visita al sistema economico del Friuli Venezia Giulia del sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Michele Geraci, ha riunito attorno ad un tavolo l’assessore regionale alle attività produttive, Sergio Emidio Bini, con gli esponenti del mondo economico locale.
Tra i temi discussi a Trieste, il potenziamento dell’export verso le economie più espansive e le potenzialità di sviluppo legate al rapportocon la Cina, con un particolare focus sulle prospettive di crescita del porto di Trieste quale terminale strategico del progetto infrastrutturale della Via della seta.
Un vero e proprio tavolo strategico, lo ha definito lo stesso Bini, che ha ribadito l’importanza di un metodo di lavoro basato sulla condivisione delle problematiche e delle idee. Da qui la partecipazione al confronto delle associazioni di categoria e di alcune delle principali imprese della regione.
«Uno degli argomenti centrali di oggi – ha detto Bini – è stato il porto di Trieste, che rappresenta lo scalo marittimo di tutto il Friuli Venezia Giulia, assieme a Monfalcone e gli spazi retroportuali di Cervignano e Pordenone. Su questo sistema, unitamente ai punti franchi, si sta concentrando l’interesse di diversi importanti soggetti internazionali».
Altro tema affrontato è stato l’export delle Pmi, che in Regione viaggia a ritmi annuali di crescita del 12%. «Quando si parla di internalizzazione delle imprese – ha sottolineato Bini – si parla del futuro della nostra economia, ovvero di aziende che possono esportare idee e marchi importanti e di qualità. E il tavolo di oggi serve proprio per aiutare le nostre imprese a crescere».
All’atto pratico, il sottosegretario Geraci, in considerazione della visita in Italia del presidente cinese Xi Jinping prevista per il mese di marzo, ha invitato le imprese del territorio a segnalare le disponibilità a collaborare con aziende cinesi e ad alleanze su investimenti produttivi di Pechino in Africa, al fine di trovar posto nel dossier che sarà oggetto dell’accordo bilaterale. «Fondamentale per il governo è aiutare le nostre aziende a esportare – ha detto Geraci -, perché le piccole imprese hanno bisogno di un sostegno e di essere aggregate per penetrare i mercati internazionali». A tal riguardo, Geraci ha ricordato i programmi in atto, che vedono il ministero finanziare iniziative promozionali mirate, come delle innovative fiere del “Made in Italy” in paesi economicamente trainanti come il Giappone, l’India e la Cina.
A margine dell’incontro, Geraci ha rimarcato come il porto di Trieste abbia l’opportunità di diventare il terminale più importante in Europa della Via della seta, in quanto punto di accesso a tutti mercati europei. «Dobbiamo però essere veloci a decidere – ha concluso Geraci – perché gli investitori hanno bisogno di certezze».
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