Riunione del CIPE per la concessione A22: mezza fumata bianca

Kompascher: «passi avanti per la chiusura dell’accordo. Salvo il piano degli investimenti. Gli utili accumulati dalla societàa concessione scaduta non passeranno allo Stato». No all’aumento del pedaggio per scoraggiare il traffico pesante. 

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concessione a22

Il presidente della Provincia di Bolzano e della Regione Trentino Alto Adige, Arno Kompatscher, ha partecipato a Roma alla riunione del CIPE (Comitato interministeriale programmazione economica) assieme al premier Giuseppe Conte, al sottosegretario Giancarlo Giorgetti e ai ministri Giovanni Tria, Danilo Toninelli ed Erika Stefani soprattutto nella sua veste di maggiore azionista pubblico dell’Autostrada del Brennero per discutere del rinnovo della concessione A22.

Al centro del vertice, l’accordo per la concessione A22 alla società di proprietà pubblica denominata “BrennerCorridor”. Al termine della seduta, Kompatscher ha affermato che «oggi è stato fatto un grande passo in avanti verso la concessione, in maniera particolare per quanto riguarda la nostra più grande preoccupazione, ovvero il rischio di dover restituire allo Stato gli utili accumulati e non investiti da Autobrennero negli ultimi 4 anni. La proposta è stata definitivamente accantonata».

Kompatscher ha trovato una sponda da parte dei membri del governo nazionale anche per ciò che concerne il piano degli investimenti, compresi gli 800 milioni per la viabilità dei territori interessati dal percorso dell’autostrada del Brennero: «la proposta di finanziare le opere tramite gli introiti derivanti dai pedaggi ha incontrato l’appoggio dei nostri interlocutori».

Per quanto riguarda gli ulteriori dettagli ancora da approfondire per il rinnovo della concessione A22, il tutto è stato affidato ad un incontro fra i tecnici che dovrebbe svolgersi a Roma nel corso delle prossime settimane, ma il grosso nodo da sciogliere sé sempre legato agli investimenti: la delibera del Cipe del 28 novembre che Autobrennero ha deciso di impugnare e che i soci pubblici sono pure pronti a contestare al Tar, non dà certezze né sulla terza corsia dinamica tra Bolzano Nord e Verona, che prevede un investimento di 1,035 miliardi di euro, né sugli 800 milioni di opere funzionali sui territori, per non dire dei 4,14 miliardi di investimenti totali previsti nel piano proposto nel progetto di società “in house” che, secondo l’Autorità di regolazione dei trasporti, andrebbero rivisti al ribasso per via della tariffa di pedaggio riconosciuta che non riuscirebbe a coprire l’ammontare degli investimenti.

E proprio sulla tariffa del pedaggio, specie per il traffico pesante, da Roma è giunto un seccoNo” alla proposta di rialzare decisamente costo chilometrico per i Tir dagli attuali 16 centesimi a ben 80 centesimi, equiparandolo a quello già in vigore nel tratto austriaco per scoraggiare il traffico deviato. Il veto è del ministro Danilo Toninelli, che intende mantenere bassi i pedaggi in vista della nazionalizzazione della rete autostradale.

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