Limitazioni alla liberalizzazione commerciale: il Consiglio di Stato conferma la legge veneta

Marcato: «avevamo ragione, la nostra legge tutela gli interessi pubblici e la sostenibilità». Soddisfatta anche Confcommercio Veneto. 

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liberalizzazione commerciale

Con la sentenza del Consiglio di Stato n. 298 del 14 gennaio 2019 si è definitivamente concluso un contenzioso promosso nel 2013 da Federdistribuzione nei confronti del regolamento della Regione del Veneto n. 1 del 21 giugno 2013, ritenuto in violazione dei principi di liberalizzazione commerciale introdotti dal decreto Monti del 2011. Ricorso che il Consiglio ha bocciato, confermando la decisione del Tar Veneto.

«Anche il Consiglio di Stato ha ritenuto la legge regionale veneta ed il regolamento attuativo in materia di commercio pienamente conforme ai principi generali europei sull’esercizio delle attività economiche» afferma, soddisfatto, l’assessore allo sviluppo economico e al commercio della Regione del Veneto, Roberto Marcato. «Il Tar Veneto, ancora nel 2015, aveva respinto il ricorso in primo grado –rileva Marcato – evidenziando la piena legittimità della normativa veneta. Ora il Consiglio di Stato ha ribadito, in appello, la fondatezza di questa normativa».

In sostanza, è stato confermato l’impianto della disciplina regionale che ha introdotto la possibilità di prevedere limitazioni all’esercizio delle attività commerciali a tutela di interessi pubblici di natura generale che perseguano obiettivi di sostenibilità territoriale,ambientale e sociale.

«E’ una grande vittoria – conclude Marcato – nei confronti di coloro che sostenevano che la liberalizzazione fosse l’unica via percorribile per promuovere lo sviluppo economico del territorio. La Regione conferma così la sua costante attenzione a difesa dei piccoli commercianti».

La decisione del Consiglio di Stato è salutata positivamente anche dal presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon, affermando che «il regolamento della Regione è corretto, se ne facciano una ragione. Non ce l’abbiamo con la grande distribuzione, che fa il suo lavoro, ma non si può pensare che forme diverse di commercio come la Gdo e i negozi dei centri storici possano convivere nello stesso territorio, e operare nello stesso mercato, senza che siano stabilite regole di equilibrio. Quelle regole la Regione Veneto le ha stabilite nel 2013, con gli “indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale”, stabilendo una serie di principi sacrosanti, che Confcommercio Veneto condivide e sostiene».

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