Trentino e Alto Adige sono realtà che hanno una propria storica specificità, etnica, linguistica, culturale. Per questo il processo di riforma del Parlamento prevede una particolare attenzione alla regione come ha assicurato il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli in una serie di incontri istituzionali a Trento e Bolzano.
La riforma costituzionale che riguarda il Parlamento prevede la riduzione da 630 a 400 deputati alla Camera e da 315 a 200 senatori al Senato. Il testo attuale prevede che per ogni Regione ci siano almeno 4 senatori il che significherebbe nel caso del Trentino Alto Adige ci sarebbero 2 per la Provincia di Trento e altrettanti per quella di Bolzano, con ovvi problemi di rappresentatività, soprattutto sul fronte dele minoranze linguistiche.
«Abbiamo lavorato – spiega Calderoli – per dare maggiore rappresentatività a questo territorio e la soluzione che abbiamo condiviso anche con il ministro Fraccaro è attribuire un minimo di 3 senatori per Regione o Provincia autonoma, con l’eccezione della Val d’Aosta che continuerà ad averne solo uno».
Calderoli a Trento si è incontrato con il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e con quello del Consiglio provinciale, Walter Kaswalder. Secondo Fugatti, «questa è la dimostrazione dell’attenzione che il Governo nazionale riserva alle prerogative dell’Autonomia e nel contempo un auspicio anche nei confronti di territori a noi vicini che hanno intrapreso la strada per il riconoscimento di una maggiore autonomia».
A Bolzano, oltre a confermare anche qui il mantenimento dell’attuale rappresentanza in Senato, Calderoli ha tenuto a battesimo la firma dell’accordo per la formazione della nuova giunta provinciale dell’Alto Adige formata da Svp e Lega. «E’ stato fatto un bel lavoro, sono contento del risultato ottenuto – ha detto Calderoli dopo la riunione con i vertici Svp e della Lega -. Abbiamo ottenuto dei bei segnali delle due forze politiche per un futuro di crescita. Ora proveremo, dopo lo studio dell’aumento di competenze per le regioni ordinarie, ad intervenire anche su quelle a Statuto speciale», ha aggiunto Calderoli, riferendosi alle competenze per l’ambiente chieste dalla Provincia di Bolzano.
Quanto all’accordo di Giunta che ora sarà sottoposto alla verifica ed approvazione degli organismi dei due partiti, si tratta di un documento di oltre 100 pagine che stabilisce tutto quanto farà il nuovo governo provinciale. «Non ci sarà uno spostamento a destra, altrimenti non sarei qui» sottolinea il governatore uscente e rientrante, Arno Kompatscher, anche se il programma contiene quasi tuttii cavalli di battaglia della Lega. Le radici cristiane, la lotta al gioco d’azzardo, la difesa della famiglia tradizionale, il giro di vite sul welfare per gli stranieri, test d’ingresso per la scuola e anche una radicale riforma dei metodi di insegnamento della seconda lingua utilizzati finora. Se non è un programma di destra, sicuramente è una cesura con il recente passato con il Pd al governo.
La settimana prossima, non appena che i partiti avranno approvato l’accordo, ci sarà la presentazione ufficiale del programma di legislatura con l’avvio delle trattative per la formazione della nuova giunta con i possibili assessori, su cui c’è ancora un’accesa lotta in corso all’interno della Svp tra le sue diverse anime.
Per rimanere sempre aggiornato con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, iscriviti al canale Telegram
o vai su Twitter
https://twitter.com/nestquotidiano
© Riproduzione Riservata