Emergenza giustizia in Veneto per carenza di magistrati

Pubblicato in Regione il rapporto stilato dalla Cgia. Zaia: «numeri inediti e preoccupanti. Mando a Roma lo studio perché si rimedi urgentemente». 

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Emergenza giustizia in Veneto
da sx, il procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Venezia, Antonio Mura, il governatore del Veneto, Luca Zaia, il presidente della Corte d’Appello di Venezia, Ines Marini

E’ emergenza giustizia in Veneto per carenza di organici, dove la Corte d’Appello di Venezia e la sua Procura Generale sono ultimi in classifica, o quasi, in Italia per dotazione di magistrati rispetto agli indicatori più rilevanti che determinano il bisogno di giustizia di un territorio.

Basti pensare che i giudizi pendenti a fine 2017 erano 26.964 (529 per ogni magistrato in attività contro una media nazionale di 439) e che, se anche non ne arrivasse nemmeno uno di nuovo, per smaltire il volume di pendenze occorrerebbero più di due anni e mezzo di lavoro dei 51 magistrati oggi in servizio.

L’inedito spaccato di una crisi evidente, spesso evocata ma mai con il supporto di uno studio scientifico statistico, lo ha fornito un dossier informativo realizzato dalla Cgia di Mestre, presentato a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia, presenti il presidentedella Regione, Luca Zaia, il procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Venezia, Antonio Mura, il presidente della Corte d’Appello di Venezia, Ines Marini, il segretario della Cgia di Mestre, Renato Mason.

Lo studio, e qui sta la sua unicità, non si è limitato a mettere in fila i dati di organici e giudizi pendenti e sopravvenuti, ma li ha messi a confronto con le necessità di giustizia espressa dalla realtà sociale ed economica del Veneto. Ne emerge una situazione preoccupante: in termini di magistrati di Corte d’Appello, il Veneto può contare solo sul 4% del totale in Italia, che diventa il 4,2% per quanto riguarda la Procura Generale, ma questi devono occuparsi del 7,9% della popolazione italiana, dell’8,3% delle imprese, del 9,2% degli occupati, del 9,3% del valore aggiunto, del 13,7% dell’export, del 16,4% di presenze turistiche.

«Da anni, anche in segno di rispetto e considerazione verso la Magistratura – ha detto Zaia – partecipo all’inaugurazione dell’anno giudiziario di fine gennaio. Ascoltando gli allarmi che si sono susseguiti, ho pensato fosse necessario affrontare la questione con la sistematicità e la scientificità di uno studio organico. In estate ne ho parlato con la Cgia, e oggi abbiamo un dossier praticamente unico in Italia, che invierò al Premier, al ministro di Grazia e Giustizia, al Governo, al Parlamento e a tutti i rappresentanti di interesse pubblico perché, da basi solide come questa, si possa avviare un cammino di riequilibrio della situazione, che non è più sostenibile. Non stiamo facendo “lamentopoli”’ – ha aggiunto Zaia – ma siamo molto preoccupati, perché la richiesta di giustizia che viene dalla società civile è alta, e non può prescindere dai mezzi messi a disposizione per dare risposte. Ne va della giustizia in senso lato, ma anche della competitività del sistema economico e delle imprese, che hanno bisogno di risposte celeri ai loro contenziosi, al punto che uno dei freni all’arrivo di investitori esteri è proprio la lentezza in questo ambito».

Da parte loro, la presidente Marini e il procuratore Mura hanno sottolineato di «apprezzare molto la collaborazione proposta dalla Regione e il lavoro realizzato dalla Cgia, e il fatto che istituzioni e società civile si facciano interpreti del problema giustizia, che interessa l’intera collettività».

«E’ un modo – ha detto anche Marini – per chiedere più considerazione dallo Stato su basi scientifiche e inoppugnabili e per poter ottenere il minimo indispensabile per poter competere in produttività giuridica con le sedi italiane più performanti».

«Erogare giustizia – ha aggiunto Mura – significa fare gli interessi della collettività, anche rispetto a obbiettivi di sicurezza e di competitività. Mi auguro che questo studio possa essere di aiuto al decisore nazionale che deve concepire e organizzare le corrette dotazioni organiche».

Tra i molti interessanti dati contenuti dallo studio della Cgia sull’emergenza giustizia in Veneto emerge, ad esempio, che l’aumento dei giudizi sopravvenuti in Veneto tra il 2015 e il 2017 è stato del 28,3% rispetto alla media nazionale del 15,2%; che la Corte d’Appello di Venezia è ultima in Italia nel rapporto tra numero di Magistrati e abitanti (1,1 magistrato ogni 100.000 abitanti contro una media nazionale del 2,1); penultima nel rapporto tra dipendenti amministrativi e cittadini (i 113 addetti sono 2,4 ogni 100.000 contro il 4,9 nazionale); ultima per quanto riguarda i magistrati della Procura Generale (che sono 11 pari allo 0,2 per 100.000 abitanti, metà della media nazionale); penultima per i casi sopravvenuti (214 per ognuno dei 51 magistrati contro una media nazionale di 190).

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