Decolla la bonifica dell’ex discarica di Chioggia che sarà trasformata in nuova area portuale

Firmato il contratto fra Aspo ed Herambiente, lavori per 35 milioni. Marcato: «un accordo storico per chioggia». 

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bonifica dell’ex discarica di Chioggia

Dopo trent’anni di attesa, con la firma del contratto d’appalto partono i lavori per la bonifica dell’ex discarica di Chioggia, intervento che consentirà la riqualificazione ambientale della località Val di Rio che sarà propedeutico anche al raddoppio dell’area portuale clodiense.

I lavori di bonifica sono stato presentati nella sede dell’A.S.Po, l’Azienda speciale per la gestione del Porto di Chioggia di proprietà della Camera di commercio di Venezia Rovigo, alla presenza dell’assessore regionale allo sviluppo economico e alla legge speciale per Venezia, Roberto Marcato, insieme al sindaco, Alessandro Ferro, al Commissario straordinario per la Bonifica delle Discariche abusive, generale di brigata Giuseppe Vadalà, al segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Martino Conticelli, al presidente della CCIAA di Venezia Rovigo, Giuseppe Fedalto, al presidente di A.S.Po Chioggia, Damaso Zanardo e all’amministratore delegato di HeraAmbiente Sp,a Andrea Ramonda.

Con l’accordo, una volta bonificata l’area, si potrà espandere l’area portuale di Chioggia che ospiterà nuovi piazzali e banchine portuali, strategici per il rilancio del terminal. Herambiente, società del Gruppo Hera leader a livello nazionale nel trattamento rifiuti, si è aggiudicata la gara in associazione temporanea di impresa con tre aziende venete (CGX Costruzioni Generali Xodo Srl, Idea Srl e Rossi Renzo Costruzioni Srl).

Gli interventi di bonifica porteranno alla riqualificazione di un’area di 60.000 metri quadri che ospita di circa 395.000 metri cubi di rifiuti RSU, prodotti nel comune di Chioggia dal 1961 al 1984: si tratta di una tra le discariche oggetto di infrazione, segnalate dalla Commissione europea, più estese a livello nazionale. I lavori di bonifica dureranno 495 giorni.

Grazie al riutilizzo dell’80% dei materiali inerti derivanti dalla bonifica dei terreni attraverso tecniche di trattamento in situ, verranno realizzati circa 60.000 metri quadri di nuovi piazzali portuali, che, collegati a quelli retrostanti di 75.000 metri quadri, renderanno operativa un’area di circa 200.000 mq.

«Oggi è una giornata storica per Chioggia e per il Veneto – ha detto Marcato – per un lavoro straordinario su sei ettari di una vecchia discarica, che vede in campo 35 milioni di euro e quasi 400.000 mc. di rifiuti che andranno riutilizzati. Qui facciamo davvero economia circolare: oltre all’attività di bonifica, verranno recuperati materiali inerti per ampliare il porto. I benefici saranno non solo di natura economica, perché permetteranno l’ampliamento del porto, ma anche e soprattutto di natura ambientale per la salvaguardia dellalaguna. Assume inoltre un valore ancora più importante perché, con l’aiuto di tutti, siamo riusciti a scardinare le lentezze burocratiche che sono un problema endemico del nostro Paese. Infine sono ottimista per il futuro, perché su un tema come l’ambiente si ritrova la coesione e si abbattono anche i recinti politici».

Il progetto definitivo di bonifica e riqualificazione ambientale, presentato dall’A.S.Po, soggetto attuatore dell’intervento, è stato approvato dalla Regione e prevede la rimozione dei rifiuti, il riutilizzo di quelli recuperabili, il trattamento mediante impianti realizzati in loco dei rifiuti non recuperabili con il loro successivo impiego come sottofondazione dei piazzali delle banchine A e B del terminalfluvio-marittimo di Val da Rio dell’area portuale di Chioggia. Il termine della bonifica è previsto per il 2021 e consentirà, inoltre di far uscire il sito dalla procedura di infrazione comunitaria. Il finanziamento totale è di 35.000.000 di euro, di cui 32.500.000 euro di fondi ministeriali ed una quota di finanziamento regionale pari a 2.500.000 euroRendering dell'area di bonifica in grigio le zone di espansione del porto

«Dopo trent’anni di attesa – dice Giuseppe Fedalto – Chioggia avrà uno spazio strategico per il rilancio dello scalo e per tutto il sistema delle imprese». L’operazione «è fondamentale per il rilancio dello scalo come porto commerciale, fluvio marittimo e turistico – sottolinea Damaso Zanardo – e darà continuità alle iniziative commerciali che come ente abbiamo avviato negli ultimi mesi, a dimostrazione dell’appetibilità dello scalo».

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