Uno sguardo sul fenomeno dell’emigrazione friulana, dato con quel pizzico di originalità in grado di renderlo unico nel suo genere: Marco D’Agostini ha presentato il suo ultimo lavoro, il docufilm “Emigrant”, al teatro San Giorgio di Udine nell’ambito del festival Suns Europe – progetto della cooperativa Informazione Friulana col sostegno finanziario dell’ARLeF – Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del comune di Udine e della Fondazione Friuli.
E’ lo stesso regista friulano per quali elementi il suo lavoro si distingue dalla mole di opere prodotta sulla diaspora friulana all’estero: «innanzitutto, è il punto di partenza a essere inedito, visto che tutto è nato da uno spettacolo teatrale di Nadia Fabrizio, “Emigrant – Chant du Friûl”, costruito sui brani di Giorgio Ferigo. Un racconto in musica di una famiglia partita dalla Carnia e diretta in Svizzera, impreziosito dal ritorno della protagonista, Nadia, sui luoghi delle sue radici. Proprio questo rientro in Friuli, con scene di incontri inaspettati ripresi in diretta, costituisce un altro elemento di originalità piuttosto marcato».
Una storia intima di emigrazione, quella costruita da D’Agostini, che si è avvalso della collaborazione di Valter Colle, di Claudio Cescutti per la fotografia, di David Benvenuto per la direzione di produzione, di Guerino Nardin per il mixaggio audio e della Società Cooperativa Informazione Friulana per la produzione. «La storia della famiglia Fabrizio – spiega ancora D’Agostini – si tramuta nel racconto emblematico e universale di tante generazioni che hanno dovuto lasciare la propria terra in cerca di fortuna e sopravvivenza in Paesi stranieri». Mezz’ora di emozione audiovisiva ripartita tra uno spettacolo di parole e musica da un lato, dalle testimonianze dirette di chi dalla Carnia è partito (e spesso è tornato), dall’altra. “Emigrant” è stato trasmesso in prima assoluta a Suns Europe.
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