Maltempo in Trentino approvato il protocollo con le banche

Riunione della giunta provinciale a Novaledo, altro comune pesantemente danneggiato. Continua la raccolta fondi, per i versamenti causale "Calamità Trentino 2018", Iban IT12S0200801820000003774828.

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maltempo in trentino

Una nuova scelta dal forte valore simbolico, di vicinanza ai comuni più danneggiati dall’eccezionale ondata di maltempo in Trentino abbattutasi nell’ottobre scorso: la seconda riunione della Giunta provinciale guidata dal presidente Maurizio Fugatti, dopo Dimaro, è approdata a Novaledo, in Valsugana.

Anche qui i danni portati soprattutto dal vento sono ingentissimi: in tutto sono quantificati in 1.835.000 euro, di cui circa 1.730.000 patiti dai privati. 6 edifici completamente scoperchiati, 55 il cui tetto è stato danneggiato, fra cui molte case ma anche tutti gli edifici pubblici, dalla chiesa al municipio, dalla scuola materna alla caserma dei vigili del fuoco. Inoltre i danni subiti dalle imprese e dall’agricoltura.

«Vogliamo dire ancora una volta alle comunità colpite dall’alluvio e che la Provincia c’è e farà tutto quanto è possibile per facilitare il ritorno alla normalità – ha detto Fugatti -. Entro metà dicembre approveremo la delibera con i criteri per il contributi pubblici per la ricostruzione, che ricalcheranno quelli utilizzati a Moena la scorsa estate. A Moena i danni furono all’incirca 2 milioni; questa volta, in tutto il Trentino, quasi 70. Questo può dare un’idea della gravità dell’evento, che ha colpito in gran parte comunità montane, già impegnate a combattere la tendenza allo spopolamento. Chi non ha visto con i suoi occhi cosa è successo in realtà come questa fa fatica ad farsi un quadro esatto. Peraltro anche qui la ricostruzione è partita subito, il che dimostra la voglia e la capacità dei trentini di ripartire, subito, anche dopo momenti particolarmente difficili. Continuiamo così».

Ad accogliere la giunta provinciale il sindaco di Novaledo, Diego Margon, che ha sottolineato come, per fortuna, la sera del 29 ottobre, nonostante la furia della tempesta abbattutasi sul paese, non si sia fatto male nessuno. Il “conto” però è molto pesante: 6 case scoperchiate completamente, altre 55 danneggiate. Danni anche alla parrocchia, alle strade, agli impianti semaforici. «L’80% del nostro bosco è andato in fumo – ha proseguito il sindaco -, per non parlare delle aziende agricole del fondovalle e quelle nella zona artigianale. In base alle richieste di risarcimento pervenute, sono circa 125 i privati danneggiati, per 1.733.000 euro, cui si aggiungono 102.000 euro per il patrimonio pubblico. Anche i più anziani non ricordano a Novaledo un evento così devastante, dopo l’alluvione del 1966. Ma grazie agli sforzi dell’intera comunità e dei Vigili del fuoco sono stati ripristinati velocemente tutti i tetti. Il lunedì dopo il disastro era stata riaperta anche la scuola materna».

E’ stata poi la volta di Roberto Paccher, nuovo presidente del Consiglio regionale, e già assessore al comune di Novaledo, dove risiede, che ha ringraziato la Giunta per la sensibilità dimostrata. «Chi è arrivato una settimana dopo – ha detto Pacchernon può rendersi conto dello stato di disastro in cui si trovava il paese. Questo dimostra la laboriosità degli abitanti anche dei paesi limitrofi, che si sono spesi giorno e notte per prestare la propria opera nei confronti degli altri».

Il presidente Fugatti, a nome di tutta la Giunta, ha ricordato che, dopo Dimaro, Novaledo è stato il comune più danneggiato, sul piano strutturale ma anche per quanto riguarda la parte agricola. «I danni agricoli sul territorio della Valsugana ammontano a 6,4 milioni, la gran parte in questa zona. Ieri sera ho avuto un incontro con gli agricoltori proprio qui. Le preoccupazioni sono tante. Ma la macchina della ricostruzione dei risarcimenti è già in moto. Tutte le pratiche per richiesta danni sono state avviate, assieme ai professionisti delle perizie. Tutto il materiale raccolto viene inviato dai Comuni agli uffici provinciali. Entro metà dicembre approveremo la delibera con i criteri per i finanziamenti. La nostra attenzione, qui e in tutte le altre zone colpite dal maltempo, sarà massima».

Nella convinzione che la gravità dei danni del maltempo in Trentino richieda lo sforzo di tutti gli operatori economici del territorio e anche di un intervento coordinato tra Provincia e sistema del credito per favorire il ripristino delle attività produttive ed agevolare il ritorno alla normalità della popolazione, la Provincia autonoma di Trento – in sede di Tavolo del Credito – ha condiviso con banche, intermediari finanziari e Confidi l’opportunità di stipulare un protocollo con cui definire le misure e le modalità di intervento e per promuovere e sostenere la ripresa dell’economia locale e l’occupazione in Trentino.

Sospensione delle rate dei mutui, attivazione di linee di finanziamento, supporto e consulenza gratuita, promozione della raccoltafondi avviata dalla Provincia con la causale “Calamità Trentino 2018”: questi sono gli obiettivi dello schema di protocollo d’intesa adottato dalla Giunta provinciale su proposta del presidente Maurizio Fugatti. Il documento coinvolge Provincia di Trento, banche, intermediari finanziari e Confidi per il sostegno alle popolazioni ed alle imprese del Trentino colpite dagli eccezionali eventi meteorologici dello scorso ottobre.

Continua intanto la raccolta fondi, l’Iban sul quale si può il versamento IT12S0200801820000003774828, mentre per i bonifici dall’estero: Codice Bic: UNCRITMM; anche i dipendenti pubblici possono aderire, devolvendo al fondo quote dello stipendio di 10 euro l’una tramite una delega agli uffici stipendi.

Beneficiari dell’iniziativa sono privati ed imprese che operano nelle zone colpite dall’emergenza ambientale – come individuate dai provvedimenti di sospensione del versamento del saldo IMIS 2018 di prossima emanazione – che abbiano subito danni a seguito degli eventi calamitosi dell’ottobre 2018.

Tra le misure previste, la sospensione delle rate dei mutui (consentendo l’opzione tra la sospensione dell’intera rata o quella della sola quota capitale – almeno fino al 1 ottobre 2019, senza oneri aggiuntivi per il mutuatario quali commissioni d’istruttoria o di garanzia); l’attivazione di linee di finanziamento, fino al primo novembre 2019, a favore dei beneficiari (“Plafond Emergenza Trentino” – a tasso fisso omnicomprensivo massimo dello 0,75% per durate di rimborso fino a dieci anni. Dopo il 30 giugno 2019 le condizioni potrebbero essere adeguate in base alla situazione del mercato finanziario. I Confidi aderenti al Protocollo si impegnano, una volta completata positivamente l’istruttoria, a fornire le garanzie sui finanziamenti concessi fino all’80% del totale dell’importo concesso); supporto e consulenza gratuita ai beneficiari (nella preparazione di quanto necessario per le richieste di sospensione delle rate dei mutui, di finanziamenti a valere sul “Plafond Emergenza Trentino”, di attivazione dell’eventuale garanzia del Confidi); promozione della raccolta fondi avviata dalla Provincia con la causale “Calamità Trentino 2018”.

Cassa del Trentino S.p.A. supporterà la Provincia nella gestione del protocollo (aggiornamento dell’elenco dei soggetti aderenti da rendere disponibile anche nel sito internet istituzionale della Provincia e degli enti strumentali, monitoraggio degli effetti delle citate misure, analisi delle esigenze di adeguamento e integrazione del protocollo, coordinamento dello stesso con altri provvedimenti della Provincia).

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