Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La data ricorda il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e coincide con un duplice anniversario: quello della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1948) e quello della Dichiarazione dei Diritti del Bambino (1959). Sono oltre 190 i Paesi nel mondo che hanno ratificato la Convenzione: l’Italia l’ha fatto nel 1991.
Nella Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, si è recato in visita a Udine alla Scuola paritaria dell’infanzia “Sant’Osvaldo”. La struttura fu realizzata nel 1925 per volontà dei capifamiglia del posto dopo l’esplosione della polveriera che nel 1917 distrusse il quartiere popolare di Sant’Osvaldo; dedicata a Vittorio Emanuele III, nel tempo fu gestita da una congregazione religiosa e dalla parrocchia, fino a entrare a far parte del sistema scolastico nazionale. La mancanza di finanziamenti pubblici stava rischiando di portare alla chiusura questa struttura molto importante per il quartiere di Sant’Osvaldo, che ospita, assieme all’asilo nido, una novantina di bambini.
Fedriga ha voluto evidenziare nell’occasione che si tratta di una realtà «storica, di alta valenza sociale. Fondamentale per le nostre famiglie è che tramite l’iniziativa privata si possa dare un servizio essenziale come l’educazione».
«Sono contento – ha aggiunto Fedriga – che la Regione, indipendentemente dai colori politici, sia stata protagonista della storia di questa struttura: dovrà continuare ad esserlo perché il pubblico – ha aggiunto – non si può sostituire al privato che può dare servizi di qualità. Una qualità – ha puntualizzato il governatore – che serve in un settore così delicato quale è quello dell’educazione dei nostri figli. Noi ci crediamo e continueremo a essere vicini a queste realtà, non soltanto simbolicamente con visite come questa, ma anche concretamente, garantendo il sostegno necessario».
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