L’area di Autovie Venete che si occupa della manutenzione dei manufatti sta aggiornando il sistema di gestione degli interventi – il Bridge Management System (Bms) – adeguandone la tecnologia agli standard più avanzati. Questo grazie all’accordo con lo spin offdell’Università di Trento, I-kubed (acronimo per Intelligent Infrastructure Innovaction) – realtà che ha già avuto esperienze al riguardo con vari enti gestori di infrastrutture tra i quali la Rete Ferroviaria Italiana, la provincia di Trento o il comune di Verona -, che consentirà di sviluppare nuovi strumenti e una più efficace metodologia di lavoro in grado di mappare i gradi di rischio sismico, idraulico e di degrado delle oltre 1.334 opere d’arte – 359 sono ponti, sottopassi e sovrappassi mentre 975 sono opere minori – presenti lungo l’intera rete autostradale gestita dalla Concessionaria.
Per mettere a punto i dettagli tecnici e approfondire le nuove opportunità offerte da questa tecnologia, al Centro servizi di Palmanova si è tenuto un incontro formativo durante il quale i tecnici di Autovie, che da anni hanno già trasferito l’attività cartacea in un sistema informatico (formato da report dei sopralluoghi, schede di controllo, dati aggiornati costantemente), che per l’appunto verrà aggiornato da questo nuovo sistema, hanno acquisito le modalità d’uso del nuovo strumento.
Il nuovo sistema generato dalla spin-off I-kubed fornirà dati di rischio oggettivi sullo stato attuale dei manufatti in base a tre tipologie di rischi: sismico, idraulico e degrado (o danneggiamento). Ma sarà anche un nuovo metodo di lavoro – certificato dal sistema Qualità, mutuato dal mondo anglosassone e dal settore delle ferrovie – che faciliterà e renderà più flessibili le programmazioni e le procedure di monitoraggio dei ponti. La nuova tecnologia, infatti, consentirà di utilizzare il sistema sugli apparecchi mobili (tablet e smartphone), il che agevolerà ulteriormente l’esecuzione di controlli.
In pratica, con il sistema I-kubed durante le visite ispettive visive periodiche e quelle effettuate con passerelle mobili – il nome tecnico è “by bridge” –, gli uomini di Autovie si avvarranno di un ausilio web che consentirà loro di trasferire eventuali anomalie registrate sul manufatto non più su un formato cartaceo ma direttamente sul tablet e da qui successivamente nella banca dati in possesso della Concessionaria. La nuova tecnologia, in sostanza, permetterà di raffinare, quindi, non solo la definizione di rischio, ma ottimizzerà il lavoro dei tecnici di Autovie sul campo e in ufficio.
A conclusione di un iter durato quasi un anno, seguiranno nei prossimi giorni, dopo le lezioni in aula, i primi sopralluoghi sul campo durante i quali il nuovo metodo verrà inaugurato comprendendo anche le nuove opere della terza corsia. Continua quindi la campagna di monitoraggio delle infrastrutture di Autovie, che si dota di tecnologie d’avanguardia in grado di garantire la sicurezza. Ogni anno la Concessionaria spende per la manutenzione ordinaria dell’intera rete stradale circa 14 milioni di euro.
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