Consiglio provinciale di Bolzano, prima seduta della XVI legislatura

Eletto un ufficio di presidenza provvisorio in attesa della definizione dei rapporti di maggioranza. Widmann presidente, vice Bessone e Alfraider. 

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La XVI legislatura del Consiglio provinciale di Bolzano è ufficialmente iniziata con l’insediamento di un ufficio di presidenza provvisorio, in attesa della definizione dei rapporti di maggioranza di governo, che vede la Svp trattare ora prioritariamente con la Lega per la formazione della giunta provinciale.

Quale consigliere più anziano, è stato Helmuth Renzler ad aprire la seduta costitutiva del Consiglio provinciale. Lo ha fatto dando il benvenuto agli eletti – ben 19 dei 35 in totale per la prima volta in Aula – non appena questi hanno preso posto tra i banchi consiliari. «Siamo tutti consapevoli che questo mandato ci impegna a rappresentare i cittadini che ci hanno eletto – ha detto Renzler -. La democrazia non è così ovvia, poiché ci sono Paesi dove essa non è mai arrivata e altri dove le libertà dell’ordinamento democratico vengono abusate per sovvertirla: mi auguro che possiamo, tutti, dimostrare quanto essa ci sta a cuore, ascoltando con rispetto le opinioni di ciascuno anche quando non le condividiamo. Questo a maggior ragione in una terra dove convivono diversi gruppi linguistici, e dove differenti interessi devono trovare il loro equilibrio. Possiamo dimostrare che con un dibattito ragionevole e rispettoso è possibile trovare una soluzione ai problemi che affrontiamo. Ciò ci dà anche la possibilità di evidenziare il valore della democrazia e di migliorare l’immagine che la cittadinanza ha della politica e di questo Consiglio».

Il presidente provvisorio ha quindi chiamato al suo fianco i due consiglieri più giovani quali segretari provvisori: Jasmin Ladurner (SVP) e Carlo Vettori (Lega) hanno preso posto vicino a lui. Ha quindi giurato fedeltà alla Costituzione, come previsto e necessario per l’assunzione dell’incarico di consigliere. Lo stesso hanno fatto i 35 neoeletti, chiamati con appello nominale.

Arno Kompatscher (SVP) è quindi intervenuto sull’ordine dei lavori per chiedere, non essendo ancora definito chi fa parte della maggioranza e dell’opposizione, una sospensione della seduta al fine di un confronto tra rappresentanti delle diverse parti politiche per trovare un accordo sulla costituzione dell’ufficio di presidenza (presidente, vicepresidente e tre segretari questori). Alessandro Urzì(L’Alto Adige nel cuore – Fratelli d’Italia uniti) ha aderito alla richiesta, criticando poi che due componenti del Consiglio (i consiglieri della Süd-Tiroler Freiheit) avessero aggiunto delle specifiche personali alla semplice formula “Io giuro”, ovvero di impegnarsi nell’ambito della Costituzione per l’autodeterminazione. Tali dichiarazioni, secondo lui, avrebbero dovuto essere considerate “non conformi”. Il presidente Renzler ha ricordato che il tema era già stato trattato 5 anni fa, offrendo di fornire la relativa documentazione.

Al rientro in aula dopo mezz’ora, lo stesso Kompatscher ha riferito che ci si era accordati, a maggioranza, su questa proposta: nomina provvisoria dell’intero ufficio di presidenza, con dichiarazione d’onore dei candidati, prima della loro elezione, di limitarsi all’attività ordinaria e di dimettersi non appena sarebbero stati chiari i rapporti tra maggioranza e opposizione. Solo i rappresentanti dei Verdi, ha aggiunto Kompatscher, non si erano dichiarati d’accordo con questa procedura. Presidenza e vicepresidenze sarebbero andate ai partiti maggioritari in aula in riferimento ai tre gruppi linguistici. Dei tre segretari questori, due sarebbero stati indicati dal partito maggioritario, il terzo dal secondo partito per consistenza in Consiglio.

Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha evidenziato che era la prima volta che il Consiglio provinciale si trovava a dover decidere su una presidenza provvisoria in questo modo: in questo senso il Regolamento interno era difettoso. C’era bisogno di soluzioni nuove, e i Verdi avevano fatto una proposta per procedere in modo veramente neutrale, ovvero occupare l’Ufficio di Presidenza in modo rappresentativo, con i primi 5 partiti più consistenti in Consiglio. Così si procedeva già in altri Parlamenti, facendo in modo che l’assemblea si rispecchiasse nell’ufficio di presidenza.

Alessandro Urzì (L’Alto Adige nel cuore – Fratelli d’Italia uniti) si è detto poco appassionato al dibattito, a maggior ragione dopo che era stata ribadita la provvisorietà dell’organo. Sarebbe stato più interessante, il tema, una volta definita la maggioranza, quando sarebbe probabilmente emersa la volontà di offrire un posto al sole agli esclusi dalla maggioranza politica. Ha invitato a introdurre nel dibattito il tema della terzietà del presidente del Consiglio provinciale rispetto alla maggioranza: «Esso, come accade in assemblee legislative mature, deve essere rappresentante dell’opposizione».

Paul Köllensperger (Team Köllensperger) ha sottolineato che al suo gruppo la soluzione provvisoria non piaceva, poiché contrastava con l’intenzione di rivalutare il Consiglio provinciale. Ha quindi evidenziato la necessità di modificare il regolamento interno. Si è detto d’accordo con Urzì sull’opportunità di assegnare la presidenza all’opposizione.

Sven Knoll (STF) ha aderito alla proposta di Kompatscher, pur non rappresentando una soluzione ideale. Si è augurato che gli eletti rispettassero la promessa di dimettersi successivamente.

Anche Sandro Repetto (PD) ha sottolineato la situazione di provvisorietà, superabile solo come proposto dalla SVP, anche se sarebbe più opportuna una più ampia rappresentanza: la speranza era che la provvisorietà durasse il meno possibile.

Andreas Leiter (Die Freiheitlichen) ha definito “poco felice” la costituzione di un ufficio di presidenza solo provvisorio, tuttavia i Freiheitlichen non si sarebbero opposti. Quando ci sarebbe stata l’occupazione definitiva dei posti, l’opposizione si sarebbe profilata di più: per ora si accoglieva la proposta.

Massimo Bessone (Lega) si è detto d’accordo con la procedura proposta, vista la provvisorietà e la dichiarazione d’onore.

Dopo che il presidente Renzler ha quindi informato l’aula dell’appartenenza linguistica dei singoli consiglieri, sono state avanzate le candidature alla carica di presidente, la cui elezione, ha spiegato lo stesso Renzler, sarebbe potuta avvenire solo per maggioranza assoluta alle prime due votazioni, per maggioranza semplice alla terza.

Philipp Achammer (SVP), ribadendo la provvisorietà della scelta, ha indicato quale candidato a presidente Thomas Widmann, già presidente e vicepresidente nella passata legislatura. La candidatura è stata accolta dallo stesso Widmann «a condizione che venga rispettato questo accordo tra gentiluomini».

In seguito a votazione a scrutinio segreto, Thomas Widmann ha ricevuto 23 voti (12 le schede bianche), risultando quindi eletto presidente del Consiglio provinciale. Lo stesso Widmann ha quindi preso posto sulla poltrona di presidente, ringraziando il plenum per la fiducia: «molti di voi mi hanno già visto in questo ruolo, e sanno pertanto secondo quali principi affronto questo incarico. Dò il benvenuto ai nuovi consiglieri, e assicuro che continuerò a condurre in maniera super partes questo incarico». Di seguito, ha avviato la procedura per l’elezione dei vicepresidenti.

Carlo Vettori (Lega) ha proposto, «nel rispetto dell’accordo e della provvisorietà dichiarata», Massimo Bessone, quale primo degli eletti della Lega. Quest’ultimo ha accettato la proposta impegnandosi a dimettersi non appena definita la maggioranza.

Philipp Achammer (SVP) ha proposto quale vicepresidente del gruppo linguistico ladino Daniel Alfreider. Anche Alfreider ha accettato il mandato sottolineandone la provvisorietà.

Al primo scrutinio Massimo Bessone è stato eletto vicepresidente con 20 voti (14 schede bianche, 1 non valida). Anche Daniel Alfreiderè stato eletto vicepresidente alla prima tornata, con 21 preferenze (4 a Vallazza, 10 bianche). I vicepresidenti Bessone e Alfreider hanno ringraziato per l’elezione, ribadendo entrambi  che accettavano l’incarico provvisoriamente e impegnandosi a dimettersi alla costituzione della Giunta.

Si è passati quindi all’elezione dei segretari questori. Philipp Achammer (SVP) ha indicato Maria Hochgruber Kuenzer e Helmuth Renzler (SVP), Paul Köllensperger (Team Köllensperger), quale rappresentante del secondo gruppo più consistente in aula, ha proposto Maria Elisabeth Rieder (TK). Hochgruber Kuenzer, Renzler e Rieder si sono ufficialmente impegnati a limitarsi all’attività ordinaria e di dimettersi alla formazione della Giunta.

In seguito a una prima votazione sono stati eletti segretari questori Hochgruber Kuenzer (21 voti) e Renzler (19). 10 le schede bianche. Con una seconda votazione, a essi si è aggiunta Rieder (31 voti, 4 schede bianche).

Con questa elezione si è composto l’ufficio di presidenza che, secondo gli accordi, guiderà provvisoriamente il Consiglio provinciale: Thomas Widmann presidente, Massimo Bessone e Daniel Alfreider vicepresidenti, Maria Hochgruber Kuenzer, Helmuth Renzlere Maria Elisabeth Rieder segretari questori.

Dopo aver convocato i nuovi questori al tavolo della presidenza Widmann ha ricordato che consiglieri erano chiamati a comunicare entro 5 giorni l’appartenenza a un gruppo consiliare, i cui capigruppo andavano indicati entro 10 giorni. Ha dato quindi appuntamento alla prossima seduta, che appena possibile sarebbe stata convocata per costituire la Giunta provinciale.

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