“Investire in futuro: finanza, innovazione, multiculturalità, reti per le PMI”

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CCIAA VR convegno 1A Verona il XIII meeting dei segretari delle Camere di commercio italiane all’estero

Palazzo della Ragione a Verona ha ospitato il convegno “Investire in futuro: finanza, innovazione, multiculturalità, reti per le PMI” all’interno della più ampia manifestazione XIII Meeting dei Segretari Generali delle Camere di Commercio Italiane all’Estero e Riunione Area Europa”.

Ha aperto i lavori il presidente della Camera di commercio, Alessandro Bianchi, che ha ricordato che i temi del convegno, l’innovazione, l’internazionalizzazione e la formazione, costituiscono gli elementi fondamentali per lo sviluppo dell’economia in questo periodo sottolineando inoltre la necessità di procedere in forme aggregate per avere più incisività sul mercato. “Per queste operazioni” continua Bianchi “le Camere di commercio svolgono un’importante azione di stimolo e di supporto e favoriscono i contatti bilaterali fra le nostre aziende e gli imprenditori italiani che operano all’estero”.

Per Augusto Strianese, presidente Assocamere Estero, “sono le piccole e micro imprese a riscontrare le maggiori difficoltà nell’internazionalizzarsi; le Camere di commercio Italiane sono quindi gli enti più idonei per sostenerle. In particolare, le Camere di commercio italiane all’estero avviano molteplici iniziative per favorire gli interscambi commerciali: sono già 2.300 gli interventi che hanno movimentato 49 milioni di euro e oltre 150.000 contatti d’affari fra aziende locali e aziende all’estero.”

Giovanni Franco Masello, presidente di Veneto Promozione, ha quindi proseguito ricordando l’enorme patrimonio culturale e artistico della nostra nazione, che attualmente non viene sufficientemente valorizzato all’estero: “Veneto Promozione vuole avviare delle iniziative per attrarre maggiormente gli stranieri sul nostro territorio; sono infatti tanti i giovani italiani che vanno all’estero per migliorare la propria professionalità, è ora di far partire anche il processo inverso. Per esempio, nel settore enogastronomico, i ragazzi stranieri avrebbero sicuramente molto da imparare”.

Carlo Fratta Pasini, presidente del Banco Popolare, ha quindi riassunto in tre concetti essenziali il suo pensiero; il futuro, che sottolinea l’importanza e la necessità di guardare sempre avanti, la finanza intesa come strumento reale a fianco degli imprenditori e “l’Innovazione: credere cioè nella possibilità della nostra economia, ed essere fiduciosi sapendo che i sacrifici non vanno visti come una tassa sul passato ma come un investimento sul futuro”.

Ha poi preso parola Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere, il quale ha sottolineato che i recenti sconvolgimenti dell’economia richiedono una variazione dell’approccio ai mercati: “su 6.148.000 imprese, solo 200.000 stanno affrontando il mare aperto dell’internazionalizzazione. Dopo Coca-Cola e Visa, il ‘Made in Italy’ è il terzo marchio più conosciuto al mondo; da qui possono partire nuove azioni e stimoli per approcciare i mercati internazionali, non in maniera individuale e con improvvisazione, ma creando sinergie e facendo sistema”.

Daniele Marini, professore di Sociologia dei processi economici Università di Padova e direttore scientifico Fondazione NordEst ha poi illustrato, con estrema chiarezza, l’andamento dell’economia globale negli ultimi anni, esponendo alcuni concetti chiave: l’Europa è l’unico continente che non cresce pur essendo stata la prima ad industrializzarsi, i paesi emergenti avanzano in modo molto rapido e quindi le azioni di contrasto devono essere improntate alla velocità. Rileva inoltre che solo un terzo delle imprese italiane è rimasto fermo, mentre la maggior parte hanno comunque effettuato dei cambiamenti di tipo culturale, organizzativo e nell’approccio ai mercati. Ha concluso la sua esposizione evidenziando che l’Italia è in una posizione strategica per i traffici internazionali, in quanto crocevia delle principali arterie che attraversano l’Europa.

Si è poi collegato da Roma Giuseppe Tripoli, capo dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione del Ministero dello sviluppo economico che, esponendo le future politiche del governo, ha sottolineato che “l’approccio ai mercati finora era sinonimo di export, ora invece bisogna avviare iniziative improntate ad un concetto diverso di internazionalizzazione, includendo varie componenti quale: l’importanza di attrarre talenti, la disponibilità di una rete finanziaria efficiente, una valida formazione, e un’intensificazione dei contatti commerciali. In quest’ottica è importante la collaborazione fra tutte le istituzioni, il Ministero, l’ICE, le regioni e le Camere di Commercio italiane all’estero.”

Nel corso della tavola rotonda che è seguita, sono state evidenziate alcune esigenze sentite da tutti: in primis l’importanza di potenziare la spinta all’internazionalizzazione, finora portata avanti un numero esiguo di imprese italiane che dovranno crescere come numero e dimensione. Sottolineando il sempre maggior peso dei paesi dell’area BRIC, si è fatto cenno anche ad altri paesi in via di sviluppo che potrebbero offrire buone opportunità per i prodotti italiani. Altro ingrediente fondamentale per la ripresa economica è la voglia di investire e l’entusiasmo dei nostri imprenditori.

L’evento si è concluso con l’intervento di Marialuisa Coppola, assessore all’economia e sviluppo, ricerca e innovazione regione del Veneto che ha ricordato l’importanza della nuova agenzia Veneto Promozione, attivata di concerto con Unioncamere Veneto.