Trento-Bondone 2012, quarto sigillo per Faggioli, a due secondi dal record

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trento bondone 2012 podio Faggioli Camarlinghi 1
trento bondone 2012 podio Faggioli Camarlinghi 1Nella storica gara di corsa in salita Merli scende sotto i dieci minuti ed è terzo

Simone Faggioli vince per la quarta volta la gara di corsa in salita Trento – Bondone ed entra nel mito della cronoscalata più amata d’Italia e forse d’Europa. Ora il campione toscano è nella scia di Pasquale Irlando, vincitore per sei volte a Vason, e potrebbe addirittura insidiare la corona di Mauro Nesti, che ha esultato per nove volte. Gli è mancata la ciliegina sulla torta, ovvero il record, che aveva puntualmente battuto sia nel 2010 sia nel 2011, ma con il caldo di oggi è già stato un risultato strepitoso avvicinarsi a due soli secondi dal suo 9’23”19, che rimane il “muro” da sfondare nelle prossime edizioni.

Dietro a lui si è piazzato il compagno di squadra Michele Camarlinghi, secondo anche nel 2010, con il tempo di 9’50”31, mentre sul terzo gradino del podio si è inserito l’idolo di casa Christian Merli, capace di scendere sotto i 10 minuti con la sua agile Radical, molto ben preparata, ma non certo potente come le Osella dei due primattori. Il pilota di Fiavé ha disputato una gara perfetta, duellando a breve distanza con Rosario Iaquinta, alla fine quarto. I due hanno viaggiato con intertempi identici fino a metà gara, poi la conoscenza del percorso ha aiutato Christian a conquistarsi i sette secondi decisivi per “andare a medaglia”

trento bondone 2012 Faggioli 1 1 Difficile chiedere di più ad una vettura dotata di una potenza tanto inferiore a quella delle Osella Fa 30. Una bella soddisfazione per Merli, lo scorso anno quarto a sorpresa con la stessa Radical, che però prima o poi questa gara vorrebbe vincerla. Sono mancati, per lui e per Iaquinta, due avversari assai temibili come Francesco Leogrande, terzo ieri in prova, e Franco Cinelli: purtroppo entrambi hanno dovuto dare forfait prima ancora che la gara cominciasse, il primo tradito da una valvola del propulsore della sua Gloria CP8, il secondo da problemi elettrici al motore della Lola F. 3000. Il quarto posto ha garantito a Rosario Iaquinta di operare il sorpasso su Omar Magliona nella classifica del gruppo Cn, dato che il sardo ha dovuto ritirarsi per un guaio meccanico.

Soddisfatto anche il trentino Adolfo Bottura (Lola Zytek), che ha centrato uno storico quinto posto davanti a Fausto Bormolini con il quale ha duellato sul filo dei secondi per tutta la gara, e a un ottimo Matteo Moratelli (Formula Gloria), già molto competitivo al volante della Formula Gloria. Da sottolineare anche il nono posto di Diego Degasperi, alla prese con una monoposto dopo anni al volante di vetture con le ruote coperte, si è fatto valere con la sua Tatuus Formula Master, lasciandosi dietro di sei secondi uno strepitoso Marco Gramenzi, che esultato nel gruppo E1, battendo la concorrenza di Fulvio Giuliani (Lancia Delta Evo) e Piero Nappi (Ferrari 550 Gti), rispettivamente per 10 e 15 secondi, al volante di una velocissima Alfa Romeo 155. Il suo 10’36”89 è il nuovo record trentino per le E1, che vale il sorpasso nella classifica de Civm.

Ottimo vincitore di classe 1600 e quinto di gruppo, Isidoro Alastra, il trapanese di Vicenza su Citroen Saxo, che ha stabilito un 11’39”90 da urlo. Nuovo bottino di punti in classe 1400 per il milanese di Trapani Antonino Oddo, che ha disputato un bella gara al volante della Peugeot 106.

In gruppo GT non ha potuto purtroppo essere al via Antonio Forato, a cui nella notte tra sabato e domenica è mancata la mamma. Ne ha approfittato il trentino Marco Cristoforetti sull’agile e potente Porsche 911 Gt3, davanti al padovano Roberto Ragazzi (Ferrari 458 GT Cup) e a Cristian Bigoni (Dodge Viper).

Anche il Gruppo A parla trentino. Ad imporsi, ancora una volta, è stato Giorgio De Tisi (Citroen Xsara Wrc), 19° assoluto, che ha fatto valere appena due secondi di vantaggio su Tiziano Nones, alla sua prima volta al volante della stessa vettura, con la quale è sceso sotto agli undici minuti. Mastica amaro l’altoatesino Rudi Bicciato (Mitsubishi Lancer), che ha dovuto accontentarsi del terzo posto. Dominio di classe 2000 per “Romy”, che con la sua Honda Civic Type-R non ha lasciato spazio alla concorrenza, mentre tra le 1600 successo di Michele Valentini su Renault Clio S1600, davanti a Michele Ghirardo.

Esultano i piloti di casa anche nel gruppo N, dove ha trionfato Maurizio Pioner su Mitsubishi Lancer EVO, che non ha potuto dare vita all’atteso duello con Lino Vardanega, tornato a casa ieri dopo un’uscita di strada in prova. Seconda posizione per il veneto Ivano Cenedese, che ha vinto la classe 2000 con la Honda Civic Type-R. Nella classe 1600 successo per Giovanni Regis (Peugeot 106), davanti a Matteo Bommartini e altrentino Marco Giampiccolo (Honda Civic), testimonial della campagna “Io Vinco nella Ricerca” a favore della ricerca sulla fibrosi cistica.

Fra le E3 successo di Andrea Biasiotto (Bmw M3) con 17 secondi di vantaggio su Alessandro Mazzonelli (Renault Clio Williams) e 31 su Andrea Lombardi (Bmw M3).

Fra le auto storiche fa festa Denny Zardo, che diventa il secondo pilota, dopo il grande Mauro Nesti, ad iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro delle moderne e delle vetture d’epoca, avendo trionfato nel 2005 con l’Osella Pa 21/S. Questa volta ha portato a Vason una potente Porsche 934/5 con la quale ha superato Giovanni Ambroso (Osella Pa 9/90) e Giovanni Gulinelli (Porsche Carrera Rs). Grande assente, all’arrivo, Martin Vondrak (March 712), che ha dovuto alzare bandiera bianca per un guasto meccanico, in una giornata in cui i ritiri sono stati tantissimi, così come gli interventi del caro attrezzi. Alla fine si sono contati 17 piloti non partiti e 26 ritirati, complice anche il gran caldo registrato durante la gara.