Il vicepremier e ministro dell’Interno Salvini nel Bellunese una ricognizione sui danni del maltempo

Bottacin: «stop a burocrazia quando limita sicurezza, ringrazio il ministro per cambio di prospettiva sulla gestione degli alvei fiumi che vanno regolarmente dragati e ripuliti». 

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Salvini nel bellunese

Il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini nel Bellunese per una ricognizione sui danni causati dal maltempoalla montagna veneta, accolto dal governatore Luca Zaia e dall’assessore alla provincia di Belluno e alla Protezione civile, Giampaolo Bottacin.

Salvini è giunto alla caserma dei vigili del fuoco di Mestre dove è decollato con un elicottero – visto che è impossibile visitare i tanti luoghi per di più difficili da raggiungere con altri mezzi – per sorvolare le zone martoriate dalla furia degli elementi. Il territorio Bellunese è costellato da decine di frane, strade interrotte, località famose per la loro bellezza cancellate e boschi plurisecolari stappati dalle intemperie.

«Non ho trovato gente rassegnata o che aspetta che cada qualcosa dall’alto o che ci sia qualcun altro che provveda per loro – ha affermato Salvini -. Non porto solo solidarietà e vicinanza perché da due o tre giorni stiamo cercando soldi senza fare nuovi provvedimenti. Ci sono 250 milioni di euro già pronti per le calamità che hanno colpito le diverse zone d’Italia e continueremo a cercare per trovare altri fondi».

Salvini ha criticato la gestione del territorio fatta dai precedenti governi: «troppi anni di incuria e malinteso ambientalismo da salotto che non ti fanno toccare l’alberello nell’alveo del torrentello, ecco che l’alberello ti presenta il conto. Il bosco vive e deve essere curato e il greto del torrente dragato», ha detto il vicepremier dopo aver sorvolato le zone colpite dall’eccezionale maltempo dei giorni scorsi.

Salvini nel Bellunese ha approfondito la situazione sulla gestione del territorio, soprattutto quello in montagna, che spesso non ha avuto la dovuta considerazione: «dobbiamo e abbiamo il diritto di fare una riflessione sulla necessità di far gestire la montagna alla gente dimontagna e non a qualche sovrintendente di città». Il vicepremier ha riconfermato l’impegno del Governo nello stare vicino ai territori colpiti dall’alluvione: «si rimetteranno in piedi, ma avranno bisogno di sostegno. Per questo ho già sentito vari governatori, da quello della Liguria Giovanni Toti al Friuli Venezia Giulia con Massimiliano Fedriga e ho sentito anche il neopresidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti. In settimana ci sarà un Consiglio dei ministri con i primi interventi concreti, c he saranno rapidi ed efficienti»

«Ringrazio il ministro Salvini per aver dato un chiaro segnale sulla manutenzione degli alvei dei fiumi: la burocrazia non può limitare la sicurezza»: questo il primo commento dell’assessore all’ambiente e alla protezione civile del Veneto, Gianpaolo Bottacin, rispetto quanto affermato dal ministro dell’interno Matteo Salvini in materia di sicurezza idraulica, nel corso del sopralluogo odierno alle aree del Bellunese devastate dal maltempo.

«Il ministro Salvini ha riacceso i riflettori sul tema della manutenzione degli alvei dei fiumi – sottolinea Bottacin –  un tema sul quale da tempo mi spendo e sul quale la Regione Veneto aveva promosso una propria legge, poi impugnata dal governo Gentiloni e bocciata dai giudici della Consulta. La manutenzione dei corsi d’acqua è una delle attività fondamentali per assicurare la sicurezza idraulica – spiega l’assessore e coordinatore dell’Unità di Crisi -. Tale attività deve, però, poter essere svolta continuativamente e con prontezza non appena vi sia la necessità. Purtroppo anche le azioni più opportune, come lo sfalcio delle sponde e dei greti e la rimozione degli arbusti che nascono nel letto dei fiumi nei periodi di secca, spesso vengono fermate dalla burocrazia con grave pericolo per la sicurezza del territorio».

Secondo Bottacin «se non si semplificano le procedure, eliminando i metri cubi di carta prodotti, continueremo ad assistere a un territorio in grave pericolo in caso di maltempo. Ringrazio il ministro Salvini per le sue affermazioni. Finalmente abbiamo un governo che comprende le differenti realtà dei territori ed è convinto che la tutela della montagna debba essere affidata alle comunità locali. Confido, perciò, che la proposta della Regione Veneto, che prevedeva la possibilità di semplificare l’autorizzazione paesaggistica e la valutazione di incidenza per la realizzazione di opere di semplice manutenzione che non comportino alterazioni permanenti e significative della morfologia del corso d’acqua, diventi presto realtà, così da garantire maggior sicurezza grazie alla tempestività di intervento».

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