Danieli, inaugurata la nuova sede di Danieli Automation

La multinazionale di Buttrio concentra in un unico edificio tutte le sue competenze per l’innovazione nel digitale. 3 milioni d’investimento e due anni di lavori. Fedriga: «Danieli guarda al mondo con solide radici in Friuli Venezia Giulia». 

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Danieli Automation

Danieli ha inaugurato la nuova sede di Danieli Automation a Buttrio in provincia di Udine, dove il gruppo ha concentrato in un unico edificio dallo stile innovativo tutta la propria capacità d’innovazione nel settore digitale per offrire alla clientela servizi a maggiore valore aggiunto, che vanno oltre la mera produzione di acciaio che il gruppo produce da oltre un secolo.

«Negli ultimi 40 anni è cambiato tutto nel modo di produrre acciaio» dice Giampietro Benedetti, presidente di Danieli che guarda ad un futuro dove «l’acciaio diventerà più leggero e resistente, oltre che più sostenibile per l’ambiente riducendo le emissioni inquinanti legate alla sua lavorazione».

Il gruppo Danieli oggi è una realtà composta da oltre 9.300 dipendenti sparsi nel mondo (di cui 1.000 legati all’innovazione e di questi 450 in Italia) e un fatturato di oltre 2,7 miliardi di euro. Dal 1914, anno di fondazione del gruppo di Buttrio, l’azienda ha passato numerose svolte, ma quelle più sostanziali sono avvenute negli ultimi 50 anni. Danieli Automation, nata nel 1969 a Buttrio, testimonia questi cambiamenti con l’apertura del nuovo spazio dedicato all’innovazione, un edificio costituito da due piani, volto allo sviluppo di nuovi processi di automazione dei macchinari legati alla produzione e alla lavorazione dell’acciaio.

L’amministratore delegato del gruppo Danieli, Giacomo Danieli, e il presidente di Danieli Automation, Antonello Mordeglia, hanno presentato le caratteristiche di una struttura all’avanguardia e concepita ispirandosi agli standard più moderni. «Qui abbiamo investito 3 milioni di euro per realizzare un edificio all’avanguardia, dove abbiamo concentrato le nostre migliori competenze in ambito digitale per offrire alla clientela maggiore valore aggiunto – sottolinea Danieli -. In questo grande open space avviene la contaminazionetra saperi ed esperienze varie, tale da diventare un incubatore di nuovi processi e servizi».Danieli Automation

«Danieli guarda il mondo con le radici e il cuore in Friuli Venezia Giulia e di questo l’amministrazione regionale è grata: non solo per le opportunità occupazionali e di formazione professionale che offre, ma anche per le risorse che ricadono sul nostro territorio e permettono di offrire servizi a tutti i cittadini della regione» ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervenendo con l’assessore alle attività produttive, Sergio Emidio Bini, alla cerimonia d’inaugurazione della nuova sede di Danieli Automation.

Nel suo intervento, Fedriga ha sottolineato come il settore pubblico non possa sostituirsi nella capacità di innovazione del privato ma si debba mettere in discussione. «Le sfide di oggi – ha affermato il governatore – richiedono alta velocità di reazione: la Regione può fare del suo meglio per creare le condizioni di un sistema ma deve essere un insieme di attori a muoversi assieme. Ognuno specializzandosi perché, in una regione così piccola per dimensioni, è anacronistico fare tutti la stessa cosa».

Rispondendo a una sollecitazione del sindaco di Buttrio, Giorgio Sincerotto, in merito all’esigua parte di risorse derivanti dal gettito fiscale delle aziende che restano nelle disponibilità delle amministrazioni locali, Fedriga ha riconosciuto che si tratta di «una questione fondamentale. Oggi il Friuli Venezia Giulia, con un bilancio di risorse proprie di circa 4,5 miliardi di euro, versa allo Stato circa 920 milioni di euro in più rispetto al 2011: è un’incidenza enorme perché si traduce in mancati investimenti, se non in tagli. Sperando di avere successo – ha anticipato Fedriga – la battaglia che stiamo portando avanti è quella di ritrattare con lo Stato questa percentuale, con la consapevolezza che tutte le Regioni partecipano al saldo di finanza pubblica, ma che è anche doveroso un riconoscimento della buona amministrazione per i territori virtuosi».

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