Necessario unificare e rilanciare il sistema fieristico del Friuli Venezia Giulia

Bini: «tutte e tre le esposizioni regionali hanno un giro d’affari di 9 milioni contro gli 80 di Verona o i 35 di Parma». 

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sistema fieristico del Friuli Venezia Giulia

Il sistema fieristico del Friuli Venezia Giulia è da ripensare in toto e da rilanciare perché oggi lavora decisamente al di sotto delle sue potenzialità. Ne è convinto anche l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini: «la Regione lavorerà per affiancare un processo di unificazione del sistema fieristico regionale, passaggio necessario perché la fiera torni ad essere uno snodo centrale dell’economia del Friuli Venezia Giulia».

Per Bini «il sistema fieristico regionale ha segnato il passo, non lo dico io, ma lo dicono i numeri. Basta confrontarsi con altre realtà: la fiera di Parma ha un giro d’affari di 35 milioni di euro, Milano 270 milioni, Verona 80 milioni. Le tre fiere del Friuli Venezia Giulia messe assieme fanno 9 milioni di euro». Davvero decisamente poco, anche considerando sul territorio le presenza di eccellenze quali il distretto del mobile o di quello della metalmeccanica o della ricerca.

La Regione è disponibile ad accompagnare l’unificazione del sistema fieristico del Friuli Venezia Giulia «rispettando le peculiarità territoriali, per unire e al contempo salvaguardare le differenze», ha aggiunto l’assessore.

Alle parole di Bini hanno fatto eco quelle del vicegovernatore della Regione, Riccardo Riccardi, che, mutuando una citazione di Albert Einstein, ha rimarcato come «non è pensabile cambiare le cose, continuando a fare le stesse cose».

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