Pesca in Adriatico: anticipato il fermo di 15 giorni grazie all’accordo di tutte le realtà rivierasche

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Franco manzato assessore agricoltura veneto 1Manzato: “prima vittoria del distretto Alto Adriatico”

Parere favorevole all’anticipo del fermo pesca per le regioni del Distretto Alto Adriatico è stato espresso dalla commissione consultiva centrale braccio tecnico della direzione generale della pesca del Ministero alle politiche agricole. Perciò le imbarcazioni che operano nell’Alto adriatico saranno obbligate a sospendere l’attività di pesca dal 16 luglio al 31 agosto, con 15 giorni di anticipo rispetto al regolare fermo biologico che il Fep (Fondo europeo pesca) impone a tutte le regioni europee.

Soddisfatto l’assessore regionale veneto all’agricoltura, Franco Manzato, per il quale “il fatto che si sia tenuto conto delle specificità dell’Alto Adriatico è positivo” e ricorda di aver dato precise indicazioni al ministero, anche in qualità di assessore coordinatore capofila per i prossimi due anni del Distretto Alto Adriatico, sulle modalità di attuazione del fermo in accordo con le Regioni Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, che insieme al Veneto compongono il Distretto. “E’ necessario anticipare il fermo biologico – spiega Manzato – affinché le risorse ittiche non vengano depauperate. Il pescato di piccola taglia deve crescere, ai fini riproduttivi e per ragioni di maggiore produttività e redditività per i pescatori stessi. E’ un grande risultato per il neo Distretto Alto Adriatico, sorto da qualche mese ma che sta già raggiungendo dei buoni risultati di ordine economico per gli operatori del sistema pesca e ambientali per quanto riguarda il ripascimento dei fondali.”.

I fondi Fep del piano finanziario regionale veneto finanzieranno circa 200 imbarcazioni tra strascico e volante

Intanto, una novità dalla IV Commissione consiliare regionale che ha varato il disegno di legge “Disciplina e valorizzazione dell’agriturismo, ittiturismo, pescaturismo, del turismo rurale e di altre forme di utilizzo degli ambiti rurali e della pesca” che ora passa all’Aula per l’approvazione finale. “Ringrazio la Commissione consiliare e mi auguro che l’Aula possa dare in tempi rapidi il via definitivo questa legge, che è utile all’economia veneta e permetterà agli imprenditori del sistema primario di essere protagonisti anche nel settore dell’ospitalità”. L’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato ha salutato con queste parole il voto favorevole espresso in Commissione.

“Le attività del primario in generale sono strategiche in quanto operano in settori come l’alimentazione e la manutenzione del territorio, che sono beni essenziali – ha sottolineato Manzato – ma costituiscono anche un importante fattore di valore aggiunto come protagoniste della nostra principale ‘industria’: il turismo, che crea ricchezza e lavoro, che genera un fatturato che attualmente supera i 15 miliardi di euro, che ci dà immagine nel mondo e soprattutto all’estero, da dove arriva il 60% degli ospiti che decidono di visitare il Veneto. Ringrazio il presidente della Commissione Davide Bendinelli per aver chiuso questa partita, certo complessa, ma la cui discussione si stava protraendo da oltre due anni”.

“In questo nuovo scenario – ha concluso Manzato – diventeranno attori anche della cultura dell’ospitalità non solo coloro che coltivano la terra, ma quanti ‘coltivano’ il mare. In un momento difficilissimo per la pesca, queste opportunità vanno esaltate perché potranno costituire importanti fondi di reddito alternativo”.