Nuove risorse per l’attività di ricerca in Trentino e per l’offerta formativa dell’Università di Trento. Dal bilancio provinciale arrivano 1.960.000 euro che serviranno al potenziamento, attraverso la selezione di nuovo personale di ricerca e la creazione di nuove cattedre, di alcune aree strategiche che hanno una forte ricaduta sul territorio.
In questo modo si rafforza l’impegno della Provincia di Trento a sostegno del locale ateneo in alcuni ambiti di forte rilevanza pubblica, con una quota base che nel periodo 2015-2018 è stata costante, pari a 111 milioni di euro all’anno, nonostante la contrazione complessiva del bilancio provinciale. Ad essa si aggiungono i cospicui investimenti a sostegno della ricerca, attraverso le due fondazioni: FBK, che ha ricevuto nel periodo 2014-2018 158,3 milioni e FEM che nello stesso periodo ha ottenuto finanziamenti per la propria attività pari a 110,9 milioni. Ulteriori risorse sono state destinate ad HIT, che nasce nel 2016 dalla volontà dei soci fondatori (FBK, FEM, UNITN e Trentino sviluppo) di favorire il trasferimento dei risultati della ricerca al mondo imprenditoriale e alla società civile, con un sostegno finanziario effettivo della Provincia di 766 mila euro nel 2016, 1,4 milioni di euro nel biennio 2017 e 2,5 milioni di euro nel 2018.
Le aree di ricerca in Trentino che saranno rafforzate col nuovo finanziamento sono fisica medica, ricerca integrata preclinica e clinica per la protonterapia in Trentino, meteorologia e clima, progetto lingue, Centro studi Geo-cartografico, Scuola dell’innovazione, cattedra Euregio e Polo delle neuroscienze. Si seguito i dettagli dei vari interventi.
Fisica medica: l’attività di Fisica medica a Trento è strategica per una serie di attività del Dipartimento di Fisica e prevede collaborazioni con molte unità operative dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari ed anche per il centro di Protonterapia per la cura dei tumori. Con le risorse aggiuntive previste con l’assestamento del bilancio provinciale si può reclutare un professore di prima fascia nel campo della fisica medica. Tale reclutamento permetterà di creare un gruppo di ricerca specializzato nelle applicazioni sanitarie della protonterapia in campo oncologico, unico a livello nazionale.
Ricerca integrata preclinica e clinica per la protonterapia in Trentino: la terapia oncologica basata sull’utilizzo delle particelle cariche è già di fatto un nuovo ed efficiente mezzo per la cura dei tumori. Il Centro di Protonterapia dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS) di Trento è uno dei pochissimi centri in Italia in cui il paziente oncologico viene correntemente trattato con questo tipo di terapia. Con le risorse aggiuntive si potrà lavorare per rendere sempre più precisa la diagnosi medica e la possibilità di cura, e si potranno reclutare due posizioni accademiche presso UniTrento, una di professore ordinario di profilo clinico e l’altra di ricercatore.
Meteorologia e clima: per rispondere alla crescente domanda di competenze e di servizi nel settore della meteorologia, che ha importanti ricadute su alcune attività economiche come agricoltura e turismo, a partire dall’anno accademico 2018/19 verrà attivato, primo in Italia, un corso di Laurea Magistrale internazionale in Meteorologia Ambientale. Con le risorse aggiuntive si possono reclutare un professore di prima fascia con un costo coperto per il 50% con le risorse provinciale e per il restante 50% con risorse dell’Ateneo e un ricercatore.
Progetto Lingue (a supporto del Piano Trentino Trilingue): il Piano Straordinario di legislatura per l’apprendimento delle lingue comunitarie – Trentino Trilingue prevede, tra gli altri obiettivi, lo sviluppo delle competenze linguistiche dei giovani studenti trentini, in un’ottica di internazionalizzazione e sviluppo, nonché di rapporti di buona vicinanza coi Paesi europei vicini per storia e cultura. A tal fine, è necessario disporre di ulteriori competenze e rafforzare il ruolo del personale impegnato nel progetto. Con le risorse aggiuntive si possono reclutare un professore di prima fascia in glottologia e garantire un passaggio alla prima fascia di docente di seconda fascia in lingua e letteratura straniera.
Centro Studi Geo-cartografico: le potenzialità offerte dalla geografia storica nella prassi di governante dei contesti locali (pianificazione, programmazione, recupero, salvaguardia e prevenzione del rischio) sono ormai universalmente riconosciute. Tra le fonti geografico-storiche, la cartografia storica ha assunto un ruolo centrale con specifiche domande di applicazione (Piani paesaggistici comunali e regionali, Piani di gestioni di Parchi etc.). A questo proposito, la sezione di Geografia storica del Laboratorio Bagolini dell’Università di Trento ha avviato negli ultimi anni, in accordo con la Soprintendenza ai Beni Culturali della PAT, un programma di digitalizzazione e acquisizione della documentazione cartografica per il territorio trentino individuata in archivi regionali, nazionali e stranieri. Al fine di sostenere questa attività, con le risorse aggiuntive, si potrà reclutare un ricercatore.
School of Innovation: con l’ultimo Piano strategico, l’Ateneo ha deciso di costituire una Struttura Interdipartimentale sull’innovazione, la “School of Innovation” (SoI). Si tratta di un centro di ricerca e di didattica multidisciplinare a livello avanzato sul tema dell’innovazione, a supporto quindi del mondo economico e dei cittadini. Con le risorse aggiuntive si possono reclutare, preferibilmente con chiamata dall’estero, 4 professori di seconda fascia.
Cattedra Euregio: fra le collaborazioni di formazione e di ricerca che il GECT intende intraprendere nell’ambito dell’Euroregione Trentino – Alto Adige – Tirolo, con il coinvolgimento delle Università di Bolzano, Innsbruck e Trento, al fine di migliorare ulteriormente la cooperazione già in essere, vi è l’istituzione di tre “Cattedre congiunte” su temi fortemente collegati al territorio dell’Euroregione (storia, assetti istituzionali, economia, cultura, ecc.). Le risorse aggiuntive sono destinate alla copertura del 100% del costo di un professore di prima fascia.
Polo delle Neuroscienze: il CIMeC (Centro Interdipartimentale Mente/Cervello di Rovereto) è riconosciuto a livello internazionale nell’area delle Neuroscienze Cognitive. I ricercatori del CIMeC studiano il funzionamento del cervello attraverso l’analisi delle sue caratteristiche funzionali e strutturali, in condizioni normali e patologiche. Il fine è quello di sviluppare nuovi strumenti diagnostici e riabilitativi in pazienti neurologici, psichiatrici ed affetti da disturbi del neuro-sviluppo. Con le risorse aggiuntive previste si potrà reclutare un ricercatore al fine di potenziare l’area di pertinenza del centro di riabilitazione neurocognitiva e delle neuroimmagini e favorire l’implementazione dell’attività collaborativa con tutte le strutture del territorio che si occupano di quest’area di ricerca.