Tomat: “nel I trimestre 2012 la tendenza è al brutto, così come nel II trimestre. Indispensabile agire subito con una politica di sostegno alla domanda interna per gli investimenti”
Anche la dinamica economia del Veneto, una delle locomotive del Belpaese e dell’Europa tutta inizia ad arrancare. La dinamica degli indicatori economici che emerge dall’indagine congiunturale di Confindustria Veneto su un campione di quasi 1.200 aziende manifatturiere, a consuntivo del I trimestre 2012, registra un nuovo brusco rallentamento di tutti i settori. Più del 40% delle imprese venete lamenta una flessione dell’attività produttiva. L’analisi evidenzia debolezza in tutti i principali indicatori economici, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente: produzione -2,1%, vendite in Italia -2,6%, vendite UE +1,2%, vendite extra UE +2,5%, occupazione -0,0%, prezzo materie prime +3,3%.
Nel dettaglio, per quanto riguarda la produzione industriale si assiste a una diminuzione generalizzata dell’andamento. Soffrono tutti i settori in particolare i comparti del legno/arredo -7,0% e del tessile, abbigliamento e concia -4,5%.
Sul fronte dell’export, il primo trimestre dell’anno evidenzia una dinamica in peggioramento in tutti i mercati di destinazione. Sul mercato interno pesa in maniera determinante la stagnazione della domanda. Soffrono soprattutto i settori del legno/arredo -8,5% e delle materie plastiche e gomma -5,3%; anche il metalmeccanico subisce un rallentamento segnando un -3,9%; tiene invece il comparto dell’alimentare +1,2%.
Per quanto riguarda invece i mercati UE ed extra Ue, è in corso una fase di decelerazione. Nel mercato della UE il 25,8% delle imprese ha potuto incrementare le esportazioni, il 46,9% dichiara una situazione di stabilità mentre il 27,3% le ha ridotte. Per quanto riguarda i settori registrano buoni risultati l’alimentare +2,6% e le materie plastiche e gomma +4,0%, soffre invece il comparto del Llegno/arredo -6,2%.
Per i mercati extra europei l’andamento si conferma positivo: per il 27,8% delle aziende venete, negativo per il 24,1% e stabile per il 48,1%. In particolare, è in salita il trend del comparto del tessile, abbigliamento e concia +14,0%, delle materie plastiche e gomma +4,6%, soddisfacente anche il risultato dell’alimentare +2,6%, e della metalmeccanica +2,4%.
Il mancato recupero dell’economia veneta si conferma nella sostanziale stabilità anche sul fronte dell’occupazione, che registra un -0,0%.
A inizio 2012, appare ancora rilevante il tema del ritardo dei termini di pagamento stabiliti. Il 62,3% delle imprese venete, infatti, denuncia una difficoltà in questo ambito. Le prospettive per il secondo trimestre del 2012 confermano un clima di fiducia in progressivo peggioramento per le imprese venete. Il “sentiment” degli imprenditori intervistati non è incoraggiante. Le prospettive sono di una flessione negativa sia per la produzione -2,1%, che per gli ordini interni -1,6%. Si prevede invece una tenuta per gli ordini dall’estero +0,5% e per gli investimenti +2,5%.
Il dato occupazionale si assesta intorno allo -0,2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno passato.
Le attese appaiono in peggioramento per quanto riguarda soprattutto il mercato interno, mentre per quello estero si prevede un leggero miglioramento. Sul mercato interno, in particolare, si prevedono risultati negativi soprattutto per i comparti più maturi quali il legno/arredo -3,8% e il tessile, abbigliamento e concia -2,6%. Per gli ordini dall’estero i trend si mantengono pressoché stabili, con una tenuta del tessile, abbigliamento e concia +4,7% e dell’alimentare +1,0% con flessioni negative per l’occhialeria -1,4%.
Per quanto riguarda l’andamento occupazionale si prevede una fase di stabilità in quasi tutte le aree merceologiche. Stabile la quota di imprese che non prevede investimenti per i prossimi 12 mesi (36,7%) contro un 16,4% che prospetta invece di incrementare gli impieghi e un 5% di imprenditori che dichiara di diminuirli. La quota di chi non prevede investimenti è particolarmente rilevante per le piccole imprese (51,6%) mentre si riduce nelle aziende di taglia maggiore (18,8%).
Un quadro piuttosto fosco che il presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat commenta così: “il quadro che emerge dall’indagine riflette in maniera significativa il clima di grande difficoltà e di forte preoccupazione in cui stanno operando le imprese venete a causa della perdurante fase recessiva e di un ulteriore rallentamento dell’economia mondiale. Il Veneto, e il NordEst chiedono risposte pragmatiche e rapide: non è più possibile rinviare scelte indispensabili per aiutare gli imprenditori a fronteggiare la pesante recessione”. Per Tomat “il momento è critico e serve un impegno congiunto di pubblico e privato per ridare positività ad imprese e consumatori. Non possiamo più perdere tempo: bisogna avviare una politica di sviluppo e di sostegno alla domanda interna per gli investimenti. Chiediamo un’azione del Governo per il rilancio di una vera politica industriale e dello sviluppo”.
Secondo il presidente degli industriali veneti “è necessario che il sistema bancario sia messo in condizioni di erogare più credito a costi accessibili e che per questo ci sia anche un impegno dei vertici delle banche nazionali e del territorio. Il Paese e la Regione devono porsi come obiettivo prioritario il sostegno alla crescita e all’iniziativa imprenditoriale con tutti gli strumenti possibili: in ambito finanziario, fiscale, amministrativo, infrastrutturale ed energetico, attivando anche tutte le opere realizzabili a livello nazionale e locale. Le risorse del bilancio regionale e dei Fondi europei devono essere riprogrammati per sostenere le imprese e le loro trasformazioni. Ci aspettano mesi veramente difficili, serve coesione e compattezza, abbiamo tutte le capacità per ridare al nostro Paese e alla nostra regione il futuro che meritano, bisogna agire subito e in fretta!”