Infrastrutture, Italia a due velocità con il Nord che batte il Sud sulla modernizzazione del Paese

Secondo il sondaggio realizzato da Swg, la maggioranza degli italiani è favorevole ad Alta Velocità Torino-Lione, Mose di Venezia, Tap e Ilva. Bocciato il ponte sullo stretto di Messina. 

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Anche se i sondaggi spesso lasciano il tempo che trovano, quello sulle grandi infrastrutture appena realizzato da Swg forse contribuirà a mettere la sordina ai vari grilli parlanti che si sbracciano per bloccare a prescindere tutti i cantieri che puntano alla modernizzazione del Paese.

Nessuno dubita che i metodi finora scelti per realizzare le grandi infrastrutture (tipico quella del general contractor) abbia contribuito ad innalzare i costi di costruzione ben al di sopra della media europea, ma questo non significa che si debba rinunciare a realizzarle. Semmai, vanno riviste le modalità di assegnazione ed effettuazione dei lavori rivendendo le condizioni economiche di affidamento dei lavori, colpendo anche in modo esemplare chi ha fattoresse ingiustificate, danneggiando l’economia del Paese.

In un sondaggio realizzato tra il 24 e il 26 luglio su un campione di mille soggetti maggiorenni residenti in Italia, risulta che l’Alta velocità Torino-Lione è ritenuta indispensabile dal 49% degli intervistati e solo per il 30% andrebbe fermata (il 21% non sa rispondere). Risultati simili per il Tap, il gasdotto pugliese che collega l’Italia ai giacimenti azeri (il 44% favorevole; il 28% è contrario) e per l’Ilva di Taranto (41% di sì contro 31% di no). Via libera anche al Mose di Venezia (49% di sì contro 27% di no).

Interessante notare anche la disaggregazione per credo politico di chi ha risposto al sondaggio. Il 64% (15% in più della media generale) dei leghisti considera la Tav un’opera indispensabile, mentre solo il 35% degli elettori M5S la ritiene utile contro il 90% tra chi vota Forza Italia e il 63% di chi vota Pd. Tra i pentastellati l’opera meno avversa è il Mose (con il 40% di favorevoli), mentre sono decisamente contrai al Tap e all’Ilva (si attestano rispettivamente al 35% e al 34%).

Scomponendo i dati per area territoriale, emerge come il 54% dei residenti nel NordOvest reputi la Tav tra le infrastrutture indispensabili e come il 46% dei residenti al Sud sia favorevole al Tap e all’Ilva. Unica eccezione il ponte sullo Stretto di Messina. In questo caso chi dice che l’opera andrebbe fermata supera di gran lunga chi la ritiene indispensabile: 53% contro 30%. E nelle Isole questa percentuale si abbassa ancora di un punto, al 29%.