Nonostante la crisi, la provincia di Bolzano trova 184.158,98 euro per sperimentare a Merano il prototipo di Wc per cani

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alessandro urzi 1Urzì: “autentico spreco di soldi pubblici quando mancano fondi per esigenze di maggior valore sociale”

184.158,98 euro. In tempi di crisi una cifra così, soprattutto se assume la forma di contributo provinciale a fondo perduto, non passa inosservata. Se serve a coprire i costi per la ideazione e realizzazione in prototipo di una Wc per cani (a stimolo comandato) suscita ancora più interrogativi, come quelli messi nero su bianco dal consigliere provinciale di Bolzano Alessandro Urzì (Fli).

Il prototipo chiamato “Bobinet” è stato installato a Merano. E’ stato annunciato che esso dovrà verificare (altrimenti non sarebbe un progetto sperimentale) se è vero che l’amico dell’uomo a quattro zampe possa riuscire ad eseguire le proprie funzioni fisiologiche a comando, nell’ora esatta scelta dal padrone ed esattamente nel posto della toilette canina che prevede un lavaggio immediato della piazzola e un collegamento alla rete fognaria.

canecacca logo 1Come progetto è stato definito un salto nel buio particolarmente azzardato, coraggioso per altri. Costoso in ogni caso per i contribuenti altoatesini.

Nella risposta all’interrogazione che Urzì ha fatto all’assessore provinciale Roberto Bizzo, viene chiarito che i costi ammessi per il progetto sono stati di 297.948,68 euro. Con decreto dell’assessorato all’innovazione n. 436 del 13 dicembre 2010 l’assessore Roberto Bizzo ha concesso il contributo di oltre 184.000 euro. Il progetto è stato presentato dalle ditte Tecnovia srl e CDM snc di Dell’Antonia Alfredo, con sede a Bolzano. “Il progetto – spiega l’assessore Bizzo – presentato al bando 2010 per progetti di ricerca e sviluppo condotti in forma congiunta da più imprese sulla base della legge provinciale 14/06 Ricerca e innovazione è stato giudicato positivamente dai valutatori esterni e dal Comitato tecnico previsto dalla stessa legge provinciale”, conclude perentoriamente l’assessore.

Per Urzì “l’ammontare della cifra appare sproporzionato ai più, soprattutto in tempo di crisi, proprio mentre si tagliano i sussidi casa per esiguità dei fondi o si fa spallucce alle richieste di aiuto dei Comuni per fare fronte al salasso dell’Imu. Ma ciò che sorprende è la perfetta sintonia dell’assessorato provinciale all’innovazione con il comune di Merano che si è proposto come cavia per sperimentare questa toilette a comando per cani”. Il comune di Merano, spiega l’assessore Bizzo, sostiene questo progetto “in quanto la problematica riguardante le deiezioni canine è molto sentita dalla popolazione locale e pertanto dall’amministrazione”. In ogni caso, secondo Urzì, il Comune se ne lava le mani e dice: “non ci metto un euro, tutto a carico delle aziende costruttrici il prototipo sperimentale”.

“Ovviamente – dice Urzì – si è posto un problema che avevo girato all’assessore Bizzo con la mia interrogazione: chi controlla che le funzioni siano esplicate in modo corretto in modo da potere giudicare efficace o meno il progetto”? E qui la risposta dell’assessore Bizzo diventa enigmatica: “il funzionamento sarà verificato dai proponenti e dai funzionari del Comune di Merano””. Come non è spiegato. Per Urzì “non è ben chiaro se il Comune ha assegnato un funzionario per verificare come reagiscono i cani dentro la struttura. La verifica sull’efficacia del grande apparato sperimentale risulta a rigor di logica molto complessa se non viene distaccato un controllore fisso per l’intero arco della giornata…”

Ma quali sono risultati che si attende la provincia di Bolzano da questo investimento “strategico”? La risposta di Bizzo alla domanda posta da Urzì nell’interrogazione è secca: “all’amministrazione provinciale spetta il giudizio sul grado di innovazione del progetto che è stato come detto ampiamente positivo. Il progetto dovrebbe portare ad un prototipo commerciabile che dovrebbe consentire alle imprese proponenti l’acquisizione di conoscenze distintive e ottenere quindi una posizione di mercato esclusiva, oltre ad offrire nuovi posti di lavoro qualificati”. Ovviamente se lo auspicano tutti i contribuenti, anche se la sfida appare alquanto azzardata, anche se sull’altare dell’ Europa, come chiosa l’assessore Bizzo a proposito dell’ultima domanda di Urzi circa se si ritenga giustificata l’iniziativa pubblica in un momento di così conclamata crisi. Anche in questo caso la risposta dell’assessore Bizzo è stata precisa e diretta: “ovunque in Europa le spese per la ricerca vengono considerate investimenti per mantenere alto il grado di innovazione tecnologica delle imprese”. “Insomma con il progetto ‘Bobinet’ in Alto Adige si respira l’aria dell’Europa. Parola dell’assessore Bizzo” conclude ironicamente Urzì.