Semestrale d’oro quella appena approvata per Fincantieri, con risultati in crescita e con la conferma dei target 2018 (ricavi in rialzo del 3,6% su base annua e marginalità pari a circa il 7,5% con il margine per l’utile netto adjusted atteso tra l’1,8% e il 2%).
A fine giugno, i ricavi si attestano a 2,5 miliardi, in progresso del 10% sui primi sei mesi del 2017, grazie al traino delle navi da crociera (a quota 1,8 miliardi di euro, +7,7%) e alla spinta assicurata dall’offshore (cantiere di Vard), che segna un incremento del 25,9%, a 448 milioni. Quanto alla marginalità, l’Ebitda sale a 183 milioni (+25,3%) con un’incidenza sui ricavi pari al 7,3%, sopra il dato del primo semestre 2017 (6,3%), per via della maggiore redditività garantita sia dalle navi da crociera costruite nel periodo, sia dall’avanzamento delle commesse militari. L’utile è positivo per 15 milioni (a fronte degli 11 milioni dello stesso periodo del 2017), nonostante gli oneri straordinari per 32 milioni di euro.
«Fincantieri ha nuovamente dimostrato di saper trasformare la propria strategia industriale e commerciale in una solida performance economica e finanziaria – ha detto l’amministratore delegato, Giuseppe Bono -. Ricavi, utili e marginalità sono in crescita rispetto all’anno scorso e vedranno un’accelerazione nella seconda metà dell’anno, confermando le linee guida del piano industriale». Bono ha sottolineato «la straordinaria capacità di acquisire ordini». A luglio Fincantieri ha acquisto nuovi accordi per oltre due miliardi che fanno ulteriormente lievitare il carico di lavoro complessivo al 30 giugno già «a livello record» a 29,8 miliardi (6 volte i ricavi del 2017), di cui 22 miliardi di contratti già firmati (erano 20,4 miliardi nel primo semestre 2017) e 7,8 miliardi delle opzioni contrattuali, delle lettere di intenti in essere e delle commesse in corso di negoziazione.
Con legittima soddisfazione, Bono parla di «semestre record con il carico di lavoro che supera i 32 miliardi di euro a testimonianza della nostra capacità di costruire e consegnare prodotti ad altissimo valore aggiunto». Ordinativi che hanno forti ricadute positive in termini occupazionali: «questi ordinativi assicureranno lavoro a tutti i cantieri italiani per gli anni a venire; solo nel 2018 svilupperemo in Italia circa 15 milioni di ore di produzione, dando un contributo fondamentale all’export del Paese». Lo stato di salute di Fincantieri si registra ance nell’ammontare del debito, che a giugno si asseta in deciso calo a 264 milioni di euro rispetto ai 314 milioni di fine 2017.