Ottima semestrale per la DOC Pinot grigio delle Venezie: è stato superato il milione di ettolitri di vino certificato (1.003.615 hl), ossia il 73% del prodotto vendemmiato, equivalente a oltre 130 milioni di bottiglie di Pinot grigio, già rivendicato a DOC e richiesto dai mercati esteri, a conferma di un trend che prefigura la giacenza zero prima di fine campagna (dicembre 2018).
Questi numeri, in costante ascesa negli ultimi mesi, motivano la crescita di fiducia da parte dei produttori del NordEst verso le strategie del Consorzio, orientate a riorganizzare il sistema produttivo allo scopo di garantire la massima tracciabilità di filiera – sia agli operatori di settore sia ai consumatori finali – e ad affermare il Pinot grigio DOC delle Venezie sul complesso mercato internazionale di un vitigno coltivato in diversi paesi del mondo.
Questo andamento positivo sarà inoltre accompagnato dalla cessazione definitiva dell’imbottigliamento dell’IGT a partire dal 1° agosto 2018. «Si chiude così una fase storica del Pinot grigio del NordEst che uscirà quindi dalle cantine solo con la garanzia della DOC – dice il presidente del Consorzio, Albino Armani – proiettando la varietà locale, una delle poche che caratterizzano questo territorio, verso un futuro di riqualificazione e riposizionamento del prodotto sui mercati».
Considerate le attuali previsioni vendemmiali, il Consorzio, facendosi interprete della Filiera produttiva della DOC delle Venezie, ha inviato nei giorni scorsi alla Provincia di Trento e alle Regioni Friuli-Venezia Giulia e Veneto, una formale richiesta di stoccaggio del Pinot grigio, che dovrebbe modulare l’immissione al consumo del prodotto atto a Pinot grigio delle Venezie vendemmia 2018 in maniera coerente con l’evoluzione della domanda. Un intervento doveroso nei confronti dei produttori e delle Organizzazioni di categoria che li rappresentano per garantire stabilità al mercato delle uve della prossima vendemmia, dei mosti e dei vini da esse ottenuti, e mettere al riparo il prodotto da oscillazioni speculative.
«Il settore industriale guarda con ottimismo a questa decisione – dichiara il presidente del Gruppo Vinicolo di Unindustria Treviso, Ivo Nardi -. Si tratta di una misura richiesta dalla filiera per assicurare al mercato una necessaria serenità e per difendere il prodotto da marcate oscillazioni di prezzo, condizioni necessarie per continuare il percorso di valorizzazione della giovane denominazione».
«È senza dubbio una misura necessaria e lungimirante – commenta invece il presidente regionale Coldiretti Friuli Venezia Giulia, Dario Ermacora -. Come Coldiretti non possiamo che apprezzare e sostenere questa decisione che punta a difendere il reddito degli agricoltori riconoscendo il loro lavoro su un territorio dove è molto diffusa la coltivazione delle uve di questa DOC che si sta affermando con successo nel mondo».