Manzato: “Fare fronte comune per dare un futuro all’agricoltura, sicurezza e trasparenza ai consumatori”
Quale futuro per l’agricoltura e per i consumatori, non solo veneti? Sono gli interrogativi che si è posto l’assessore all’agricoltura del veneto, Franco Manzato, che ha provato anche a delineare uno scenario per uscire dall’attuale situazione di stallo.
Dinanzi alle questioni riemerse in questi giorni in merito all’etichettatura dei generi alimentari, finalizzata a garantire la sicurezza e genuinità del cibo secondo Manzato “con questo sistema inganniamo i consumatori e puniamo i nostri produttori agricoli che immettono nel mercato alimenti di alta qualità, garantendo l’eccellenza dei prodotti e la sicurezza delle materie prime. Rivolgo al Ministro alle Politiche Agricole e Forestali, Saverio Romano e al Parlamento italiano l’appello di intervenire immediatamente per sanare questa ferita”. Parole come macigni quelle dell’assessore all’agricoltura del Veneto, secondo cui “Se continuiamo a importare grano duro e grano tenero sotto forma di materia prima o prodotto trasformato, non facciamo altro che compiere un’omissione nei confronti degli acquirenti, che sarebbero più informati se in etichetta fosse precisata la provenienza dei componenti. E colpiamo in maniera diretta gli agricoltori del nostro Paese, penalizzati da una concorrenza sleale. Questo è incoerente, intollerabile, dannoso e rischia di avere nel tempo effetti irreparabili anche per il buon nome dei veri prodotti made in Italy”.
La tracciabilità dei prodotti che finiscono sulle tavole dei consumatori è, per l’assessore veneto, “un atto dovuto economicamente e moralmente e l’Italia sta arretrando nella coltivazione di grano duro e tenero. Per questo intendo farmi promotore di una proposta di legge regionale, in coordinamento con le Regioni limitrofe, per tutelare i nostri produttori e consentire loro di difendersi dalle speculazioni che aprono le porte alla delocalizzazione. Voglio ricordare che i produttori sono anche consumatori e proprio per questo dovrebbero collaborare con il sistema per garantire massima trasparenza e garanzia negli alimenti, dando la possibilità all’acquirente di conoscere l’origine delle materie prime utilizzate, con l’opzione di scegliere tra un grissino prodotto con farina cinese, canadese oppure italiana. Possiamo dare garanzie sugli standard di qualità e sui controlli delle produzioni eseguite sul territorio regionale e italiano, ma quanto viene prodotto fuori dai nostri confini è sottoposto a regolamentazioni a volte diverse dalle nostre, sulle quali io non me la sento di garantire”.
Circa la questione dei costi in termini di sanità e di impatto sociale, Manzato si chiede a “quanto ammonta l’onere in termini di salute per coloro che assumono alimenti contaminati o avariati in quanto non sottoposto agli opportuni controlli e su chi grava questo peso economico. Come amministratore pubblico credo, quindi, che sia indispensabile garantire sicurezza, introducendo prima possibile l’etichettatura e la tracciabilità all’origine di tutti i prodotto alimentari”.
Oltre al consumo, c’è anche la questione della produzione e della politica agricola europea che, a seguito delle ultime novità, è destinata a penalizzare non poco la produzione delle regioni del Nord. Manzato, considerata la rilevanza dell’argomento, ritiene “indispensabile convocare tempestivamente i colleghi assessori delle Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia per presentare alla Comunità Europea richieste concordate e comuni”. Proposte formulate al ‘Tavolo Verde’ e al ‘Tavolo sulla Pac’, organismi consultivi che riuniscono le varie componenti e associazioni di categoria del mondo agricolo.
“In momenti difficili come questi – ha sottolineato Manzato – è indispensabile unire le forze e fare fronte comune, per dare maggior peso alle istanze finalizzate alla difesa e alla valorizzazione di un’agricoltura che primeggia in Italia e nel mondo per qualità e originalità dei prodotti”.
Il 12 ottobre scorso sono stati presentati i testi delle proposte di regolamento relativi alla riforma della PAC rispetto ai quali, in seno alla Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, queste ultime hanno espresso alcuni elementi di preoccupazione e le prime proposte. “I testi su cui siamo chiamati ad esprimerci – ha concluso Manzato – prefigurano un forte impatto sui sistemi agricoli delle nostre Regioni e pertanto ritengo sia necessario procedere alla definizione di una comune strategia operativa per avviare le necessarie attività a tutela dell’imprenditoria e degli assetti produttivi”.