Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha trasmesso al ministro per gli Affari regionali, la veneta Erika Stefani, la proposta di legge delega per il riconoscimento di maggiore autonomia per il Veneto, in attuazione del terzo comma dell’art. 116 della Costituzione.
Il testo della proposta, elaborato dalla Commissione trattante istituita dalla Giunta regionale a seguito degli esiti del referendum regionale del 22 ottobre scorso, disegna – secondo il governatore Luca Zaia – un «innovativo percorso istituzionale», che prevede la stipula di un’intesa tra Governo e Regione per una legge delega che dettagli «ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia» per tutte le 23 materie previste dalla Costituzione.
La proposta (qui il link al testo completo: maggiore autonomia per il veneto proposta di legge delega) inviata dal Veneto al Governo suggerisce anche un’ipotesi di legge delega: in otto articoli il testo individua i principi di carattere generale, composizione e modalità della commissione paritetica che dovrà predisporre i decreti legislativi e l’ambito di attribuzione di competenze nelle 23 materie.
«Con questo contributo – dichiara Zaia – il Veneto auspica la positiva prosecuzione del dialogo istituzionale già instaurato con il governo, nel rispetto delle aspettative espresse dai 2.273.000 veneti che si sono pronunciati con la consultazione referendaria di nove mesi fa».
La norma delinea anche un’ipotesi di finanziamento delle nuove competenze, tema scottante perché tutto il nuovo assetto istituzionale possa funzionare: per il primo anno è prevista la devoluzione dallo Stato alla Regione della spesa storica effettuata. Negli anni seguenti, spetta alla commissione paritetica identificare le forme di finanziamento che dovrebbero basarsi sia sui criteri dei costi standard che sul gettito fiscale conseguito in Regione.