Regione Veneto, primi passi verso l’unione dei movimenti indipendentisti

Guadagnini (Siamo Veneto): «avviato il tavolo di concertazione tra Siamo Veneto e Indipendenza Veneta». 

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unione dei movimenti indipendentisti

I movimenti indipendentisti attivi in Regione del veneto avviano il dialogo che potrebbe portare ad una fusione e ad un maggiore peso politico.

Antonio Guadagnini, presidente del gruppo consigliare regionale “Siamo veneto” ha presentato a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale veneto, «la bozza di un accordo, l’inizio di un cammino comune attraverso un tavolo di concertazione avviato tra le forze indipendentiste maggiormente rappresentative venete per affrontare assieme i principali temi politici, quali l’indipendenza, l’autonomia, l’autogoverno ma anche le tante tematiche che toccano le comunità venete, quali la libertà, la sicurezza, il lavoro».

Secondo Guadagnini «lo scopo è giungere a posizioni unitarie che ci permettano di presentarci uniti agli appuntamenti elettorali dei prossimi due anni. L’obiettivo è di dare un forte segnale politico di unità dei movimenti indipendentisti: oggi inizia il percorso di concertazione tra Siamo Veneto e Indipendenza Veneta, un percorso che ci vedrà collaborare in diverse iniziative, compresa la presenza nell’agone politico, creando un nucleo indipendentista forte, autosufficiente: l’unità è un vecchio pallino di tutti i venetisti e noi ci muoviamo proprio per cogliere questo obiettivo. Per quanto difficile sia il percorso indipendentista, ritengo che sia comunque migliore rispetto a cercare di ottenere qualcosa dallo Stato italiano, visto che i tentativi di riorganizzazione amministrativa e di decentramento hanno avuto tutti esito a dir poco scadente. Adesso – ha proseguito Guadagnini – c’è in ballo la trattativa che il presidente Zaia sta portando avanti sulla base del referendum e, personalmente su ciò nutro una grande speranza per cui mi auguro che questo confronto concretizzi risultati seri. Ciò non di meno il nostro obiettivo rimane l’Indipendenza». Guadagnini ha voluto sottolineare che «la proposta del tavolo è aperta anche ad altri movimenti e a chi abbia una visione politica propositiva e non protestataria o, peggio, velleitaria».

Alle parole di Guadagnini ha fatto eco Juri De Luca portavoce di Indipendenza Veneta: «il nostro obiettivo è quello di far avvicinare tutti i sostenitori dell’indipendentismo veneto per giungere assieme all’Indipendenza nella piena legalità. Avremo già a settembre delle iniziative comuni e pensiamo anche alle prossime scadenze elettorali ma anche intendiamo sviluppare forze di partecipazione dei cittadini e di democrazia diretta permessa dalle nuove tecnologie: noi crediamo sia necessario coinvolgere sempre più i cittadini nell’individuare quelle scelte che hanno ricadute nella loro vita. L’esempio della Svizzera è emblematico di un modello che è possibile applicare anche al Veneto».

Alle obiezioni sull’adeguatezza e inattualità di un Veneto indipendente nello scenario della globalizzazione, Guadagnini ha risposto che «tutte le nazioni più avanzate e che presentano i migliori standard di vita, che si tratti della Svizzera o di Singapore, della Danimarca o della Norvegia o Svezia non superano i dieci milioni di abitanti e spesso s’attestano attorno ai 5 milioni di abitanti. I numeri veri, non le elucubrazioni di analisti ed economisti, dimostrano che la migliore qualità della vita si registra nelle nazioni che hanno un numero basso di cittadini».