Omer Meir Wellber dirige musiche di Schubert e Beethoven

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Teatro la fenice omer wellber 1Venerdì 8 e sabato 9 giugno il trentunenne direttore israeliano dirigerà al Teatro Malibran il tredicesimo e penultimo concerto della Stagione sinfonica 2011-2012 del Teatro La Fenice

Succeduto nel 2011 a Lorin Maazel come direttore musicale del Palau de les Arts di Valencia, Wellber inizia con questo concerto due mesi di intenso impegno veneziano nel corso dei quali concerterà e dirigerà Carmen di Bizet dal 21 giugno al 12 luglio e L’elisir d’amore di Donizetti dal 6 al 15 luglio.

Il programma del penultimo concerto della Stagione sinfonica sarà dedicato a due quinte sinfonie: la Sinfonia n. 5 in si bemolle maggiore D 485 di Franz Schubert, del 1816, penultima delle sei sinfonie ‘giovanili’ del diciannovenne compositore, e la Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven, del 1808, capolavoro della piena maturità beethoveniana.

A differenza da quella di Beethoven, la cui presenza nel mondo musicale viennese fu quella di un compositore quasi ‘ufficiale’, l’opera di Schubert fu più spesso legata a realtà intime e private basate sull’amicizia e i legami familiari. Alla categoria di Hausmusik è infatti spesso ascritta la musica strumentale di Schubert composta prima del 1820, ivi comprese le prime sei sinfonie, modeste nell’organico strumentale e nelle dimensioni formali, quanto seducenti sotto il profilo melodico e dotate di una freschezza e un’eleganza tipicamente viennesi. La Quinta in particolare fu composta nel settembre-ottobre 1816 per un’orchestra di dilettanti diretta da Otto Hatwig, violinista del Burgtheater, cui partecipavano, oltre a Franz (che vi suonava la viola), i due fratelli e il padre. La brillantezza e la leggiadria che pervadono la composizione, una delle più settecentesche di Schubert nelle scelte formali e nel trasparente organico orchestrale (con un solo flauto e senza clarinetti, trombe e timpani), non precludono atteggiamenti di conio più pensoso e irrequieto, con significativi, anche se isolati, richiami alla sinfonia dell’umor nero mozartiano, la KV 550 in sol minore.

Composta fra il 1804 e il 1808 ed eseguita nel dicembre di quell’anno insieme alla Sesta in un’accademia musicale al Theater an der Wien, la Quinta Sinfonia è considerata come il paradigma del sinfonismo beethoveniano per l’eroica tensione etica incarnata in una dialettica drammatica di straordinaria intensità, coerenza e compattezza. Il celebre motto iniziale («così il destino batte alla porta» secondo le parole dello stesso Beethoven) è cellula generatrice dell’intero primo tempo grazie a una densissima e tesa elaborazione contrappuntistica, alla cui serrata aggressività si contrappone il sereno mi bemolle maggiore del secondo tema. Il secondo movimento, Andante con moto, è costituito da un tema di nobile cantabilità con tre variazioni di grande libertà formale. Segue un Allegro in forma di scherzo con trio, che si snoda a partire da una misteriosa ed inquieta idea iniziale in do minore, punteggiato di richiami al ritmo ‘fatale’ dell’inizio della sinfonia. Una transizione lo collega senza interruzione al gioioso Finale in do maggiore, un’esplosione di volontarismo eroico evidente fin dalla vittoriosa fanfara iniziale riconducibile a modelli francesi rivoluzionari.

Omer Meir Wellber

Nato nel 1981 in Israele, inizia a cinque anni lo studio del pianoforte e della fisarmonica e a dieci quello della composizione, prima con Tania Teler e poi con Michael Wolpe. Nel 1999 si diploma in composizione al Beer Sheva Conservatory, e da allora la sua musica è suonata in Israele e all’estero (si ricordano in particolare la Suite per fagotto clarinetto ed archi, il Concerto per pianoforte, il Concerto per mandolino, il Concerto per viola, la Musica per dieci strumenti, il Quintetto The Last Leaf e il Trio con pianoforte e fisarmonica). Frequenta quindi la Jerusalem Music Academy, dove studia direzione d’orchestra con Eugene Zirlin e si diploma con Mendi Rodan. In Israele si esibisce con la Israeli Sinfonietta, la Israel Chamber Orchestra, la Jerusalem Symphony Orchestra, la Haifa Symphony Orchestra e la Israel Symphony Orchestra di Rishon Le’Zion dirigendo fra l’altro una decina di prime assolute di musica contemporanea israeliana. Dal 2005 è presente regolarmente alla Israeli Opera di Tel Aviv dove ha diretto Così fan tutte, L’elisir d’amore, Il trovatore, La traviata, La forza del destino, Madama Butterfly, Turandot, La Gioconda. Invitato nel 2008 a dirigere Aida al Teatro Verdi di Padova con la regia di Hugo de Ana, nel 2009 è assistente di Daniel Barenboim alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino e alla Scala di Milano, e dirige Aida a Tel Aviv in tournée con l’Orchestra del Teatro alla Scala. Nel 2010 dirige Carmen alla Staatsoper di Berlino, concerti al Palau de les Arts di Valencia e al Maggio Musicale Fiorentino e, invitato da Seiji Ozawa, Salome al Saito Kinen Festival di Matsumoto. La stagione 2010-2011 si apre con Aida a Valencia, Daphne alla Semperoper di Dresda, Tosca alla Staatsoper di Berlino, il concerto inaugurale della Stagione sinfonica alla Fenice di Venezia e prosegue con Evgenij Onegin e L’elisir d’amore a Valencia, Tosca alla Scala, Rigoletto alle Wiener Festwochen. Direttore stabile della Ra’anana Symphonette Orchestra dal 2005, nel 2011 succede a Lorin Maazel come nuovo direttore musicale del Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia dove ha aperto la stagione 2011-2012 con Boris Godunov. Negli ultimi mesi del 2011 ha inoltre diretto Tosca al Teatro Massimo di Palermo e concerti sinfonici con l’Orchestre de Paris e con la Filarmonica della Scala. Ha iniziato il 2012 con La traviata a Berlino, Aida alla Scala, La vida breve e Tosca a Valencia.

Venerdì 8 giugno 2012 alle ore 20.00 (turno S)

Sabato 9 alle 17.00 (fuori abbonamento)