Dalla regione Veneto 6 milioni di euro per inserimento disoccupati di lunga durata e over 50

Donazzan: «no a contributi assistenziali, sì a progetti territoriali di reimpiego. Già coinvolte oltre 2.500 persone svantaggiate».

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inserimento disoccupati di lunga durata

Sei milioni di euro anti-povertà: questo il significato del provvedimento approvato dalla Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore al lavoro, Elena Donazzan, per l’inclusione sociale e l’inserimento di disoccupati di lunga durata nel mondo del lavoro, in particolare gli ultra cinquantenni a bassa qualifica e con reddito minimo o che percepiscono il Rei, il reddito minimo di inserimento.

La Giunta regionale mette a bando risorse del Fondo sociale europeo – 6 milioni di euro a valere sul biennio 2018-20 – per sostenere progetti integrati di partenariato tra enti, finalizzati a creare percorsi e opportunità di lavoro per chi un lavoro non ce l’ha più ed è a rischio povertà.

«Si tratta di azioni integrate di coesione territoriale che il Veneto ha collaudato, incentivando il connubio tra la responsabilità sociale di impresa e la capacità dei territori di fare squadra – ha detto Donazzan –. Enti di formazione, amministrazioni comunali, fondazioni bancarie, cooperative sociali, aziende sanitarie e realtà profit e non profit dei diversi territori provinciali uniscono le forze e le risorse e creano progetti di partenariato che offrono una opportunità di formazione e di lavoro a disoccupati di lunga durata. La Regione contribuisce, attingendo alle risorse del Fondo sociale europeo per l’inclusione sociale».

Dall’inizio della sperimentazione, avvenuta nel corso della programmazione FSE 2007-2013, sono stati finanziati complessivamente 25 progetti per un totale di circa 17 milioni che hanno visto il coinvolgimento di 2.293 partner di cui 416 comuni e unioni di comuni e 1.311 aziende. I soggetti svantaggiati coinvolti sono stati circa 2.500.

Il bando, che sarà reso pubblico alla fine del mese di luglio, specificherà la tipologia di interventi finanziabili, la durata e le misure di supporto, la quota minima di cofinanziamento da parte dei soggetti privati e le modalità di presentazione dei progetti da parte degli enti accreditati, i quali avranno a disposizione ottanta giorni di tempo per avanzare le proposte.

«I sette progetti che andremo a finanziare (uno per provincia) potranno prevedere – anticipa l’assessore –  tirocini lavorativi, progetti di formazione e di ri-orientamento che accompagnino ad una vera occupazione, idee di autoimprenditorialità, servizi alle imprese per aiutarle ad assumere persone disabili, borse di lavoro per occupazioni socialmente utili: i progetti territoriali saranno misurati sulla base dei costi-standard e valutati per la loro ricaduta occupazionale e sociale. L’obiettivo è offrire dignità e lavoro ai disoccupati senza reddito, superando il mero contributo assistenziale e stimolando percorsi personali e sociali di promozione e di responsabilità».