Assemblea annuale di Confcommercio Friuli Venezia Giulia

A Marchiori subentra Da Pozzo. Bini: «terziario settore molto importante per Pil regionale». 

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Confcommercio Friuli Venezia Giulia

Confcommercio Friuli Venezia Giulia si è riunita per l’assemblea regionale a Pordenone, nella sala consiliare del palazzo Pera (ex Provincia. L’appuntamento ha visto la partecipazione anche del presidente nazionale dell’associazione Carlo Sangalli e dell’assessore regionale alle attività produttive, Sergio Bini.

«Si è trattato di un’occasione per fare il punto della situazione sull’economia del territorio, in una fase in cui molto ci attendiamo dai governi appena rinnovati a Roma e a Trieste», sottolinea il presidente regionale uscente di Confcommercio Alberto Marchiori.

Nel corso dell’assemblea, dopo i saluti del sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, e del responsabile Area coordinamento direzioni territoriali di Crédit Agricole FriulAdria, Davide Goldoni, agli interventi di Marchiori e Sangalli sono seguiti quelli del presidente della Camera di commercio di Udine, Giovanni Da Pozzo, e di Pierluigi Ascani che, per il centro studi Confcommercio Fvg, ha illustrato un’indagine sul secondo trimestre 2018 relativa al terziario.

L’assemblea ha anche registrato il cambio alla presidenza e alla direzione regionale di Confcommercio, con la fine del mandato per Marchiori e per il direttore regionale in carica Guido Fantini: l’associazione ha provveduto a nominare i nuovi vertici nel rispetto della rotazione tra le quattro province: a Marchiori è subentrato Giovanni Da Pozzo.

Secondo l’assessore Bini, «il valore del terziario è dato dai numeri presentati all’assemblea regionale di Confcommercio. Ciò dimostra come questo settore sia di vitale importanza per il Friuli Venezia Giulia, settore sul quale la Regione deve investire in modo determinate poiché è in grado di contribuire in modo importante alla formazione del nostro prodotto interno lordo»

Nel suo intervento, Bini ha posto l’accento sulla necessità di una maggiore collaborazione tra enti ed associazioni di categoria, abbattendo i campanili che rappresentano un freno alla crescita dell’economia regionale. «Invito a mettere a fattor comune – ha detto l’assessore – le intelligenze presenti nel nostro territorio affinché lavorino assieme per dare nuove prospettive al Friuli Venezia Giulia. È finito il periodo degli uomini soli al comando, ideologia che va abbattuta per guardare con nuovo slancio al futuro».

Bini ha quindi ricordato l’importanza di questo comparto per il quale la Regione ha sempre avuto un occhio di riguardo: «non vanno ad esempio dimenticati i 30 milioni che sono stati assegnati nel 2017, ma anche il nuovo Esecutivo riserverà grande attenzione. La vitalità del terziario in Friuli Venezia Giulia è testimoniato dai numeri secondo i quali 7 imprese su 10 operano nel commercio e servizi alla persona, incidendo per il 56 per cento nell’occupazione regionale e producendo il 73% del nostro valore aggiunto».

Bini ha ricordato che la Regione deve puntare in maniera decisa sulla crescita del terziario, «investendo sul turismo e il suo indotto. Questo settore, sul quale si è ben lavorato in passato, può essere potenziato perché è capace di incidere in maniera determinate sia sul Pil regionale che sull’occupazione del Friuli Venezia Giulia». Per fare questo, l’assessore ha sottolineato la necessità di aggredire in modo più deciso le risorse messe a disposizione dell’Unione europea: «in pochi conoscono gli strumenti per attingere questi fondi; la Regione, dal canto, suo cercherà di rendere più snelle e agevolare gli imprenditori ad accedere alle risorse comunitarie».