Fondo comuni di Confine: allargarne l’attività a tutto il Bellunese

Gli esponenti di Forza Italia, Bond e Scopel chiedono una rivisitazione nell’utilizzo dei fondi per evitare tensioni tra i comuni bellunesi confinanti con il Trentino Alto Adige e quelli no. 

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A pochi giorni dall’insediamento del nuovo presidente del Comitato Fondo comuni di confine, il leghista Paolo Saviane nominato dalla compagna di partito e ministro alle Regioni, Erika Stefani, arrivano le osservazioni dei bellunesi Dario Scopel, sindaco di Seren del Grappa, e Dario Bond, deputato di Forza Italia: «bene che la presidenza sia rimasta in mano bellunese e che si voglia rivedere l’utilizzo dei fondi, ma ora bisogna ragionare su progetti che investano l’intero territorio provinciale».

È Scopel ad analizzare la situazione: «non è sufficiente portare la fibra, mantenere aperto un negozio o sistemare qualche edificio per salvare i comuni della “periferia” del Bellunese. Quella che stiamo vivendo non è più un semplice scivolamento a valle di persone e servizi, ma è una vera e propria emorragia che sta dissanguando il nostro territorio».

Secondo il sindaco serenese «oggi chi lascia la nostra provincia lo fa perché non trova opportunità di studio o di lavoro. In questi anni, grazie ai Fondi di confine erogati dalle province di Trento e di Bolzano, sono stati fatti tanti interventi importanti per crescita del territorio, come gli investimenti su impianti sciistici o l’aiuto alle strutture sanitarie, ma ora servono infrastrutture stradali adeguate, maggiore aiuto alle famiglie per i trasporti e l’acquisto dei libri  scolastici, dotare le scuole superiori di strumentazioni adeguate ai corsi proposti, riportare corsi universitari nel nostro territorio e attivare sinergie con i grandi centri di ricerca come l’Eurac di Bolzano, sostenere le aziende agricole di montagna e le attività ricettive».

«Tutti i fondi – conclude Scopel -, anche quelli riattivati dopo il passaggio di Sappada al Friuli Venezia Giulia, devono quindi essere utilizzati con una logica provinciale: non vuol dire gestiti dalla Provincia, ma utilizzati per lo sviluppo dell’intero territorio bellunese».

Concorda con il primo cittadino serenese il deputato forzista Dario Bond: «basta con una politica che ha sempre cercato di mettere le toppe là dove si creano gli strappi. Siamo in una situazione di declino cronico, non bastano più le misure emergenziali: serve un disegno generale per risollevare l’economia e la dignità della nostra provincia. Per questo, dobbiamo insistere nella battaglia per l’autonomia del Veneto e della provincia di Belluno: è con le maggiori risorse e la possibilità di decidere noi bellunesi il nostro destino che possiamo invertire questa drammatica tendenza».