Indagine Istat sulla sicurezza dei cittadini: il 27,6% ha paura e evita di uscire di sera

La percezione di insicurezza è maggiore tra le donne. Preoccupa (60,2%) il furto nelle abitazioni. Peggiora il giudizio sul controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. 

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L’indagine sulla Sicurezza dei cittadini realizzata dall’Istat fornisce un quadro articolato di indicatori sulla preoccupazione di subire reati e delle relative conseguenze e sul livello di degrado socio-ambientale della zona in cui si vive.

Nel 2015-2016 si stima che il 27,6% dei cittadini si ritiene poco o per niente sicuro uscendo da solo di sera, per il 38,2% la paura della criminalità influenza molto o abbastanza le proprie abitudini. Rispetto alle precedenti rilevazioni la percezione di insicurezza risulta stabile, mentre si riduce l’influenza della criminalità sulle abitudini di vita (dal 48,5% al 38,2%).

Il senso d’insicurezza delle donne è decisamente maggiore di quello degli uomini: il 36,6% non esce di sera per paura (a fronte dell’8,5% degli uomini), il restante 35,3% quando esce da sola di sera non si sente sicura (il 19,3% degli uomini). Gli anziani hanno un profilo d’insicurezza simile. A fronte di tali preoccupazioni, la quota di persone che ha sperimentato la paura concreta di essere sul punto di subire un reato nei tre mesi precedenti l’intervista è pari al 6,4% (7,2% donne e 5,6% uomini)

Tra il 2008-2009 e il 2015-2016, si è registrato un miglioramento generalizzato nelle preoccupazioni: il 41,9% dei cittadini è preoccupato di subire uno scippo o un borseggio (-6,3 punti percentuali dal 2008-2009), il 40,5% un’aggressione o una rapina (-7,1 punti percentuali ), il 37% il furto dell’auto (-6,7) e il 28,7% (-14) teme per sé o i propri familiari di subire una violenza sessuale. Il 60,2% dei cittadini è (molto o abbastanza) preoccupato dei furti nell’abitazione (unico dato stabile).

Nonostante il miglioramento, il 33,9% dei cittadini ritiene di vivere in una zona a rischio di criminalità (molto o abbastanza), dato decisamente in aumento rispetto alla rilevazione precedente (+11,9 punti percentuali). Dal 1997-98, gli indicatori di degrado socio-ambientale nella zona in cui si vive sono in calo tranne che per la percezione della presenza di prostituzione. Il 23,4% dei cittadini è stato testimone di atti di vandalismo contro il bene pubblico, il 12,5% vede (spesso o talvolta) persone che si drogano, l’8,8% persone che spacciano droga, il 9% prostitute in cerca di clienti.

L’opinione sul controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine è negativa per il 46,4% degli individui, in peggioramento rispetto al 38,4% della precedente rilevazione. Valutazioni più positive sono espresse da coloro che vivono nei centri di piccole dimensioni. Tra chi dà valutazione negativa, è opinione diffusa che le forze dell’ordine dovrebbero transitare più spesso nelle strade (55,5%), essere più numerosi (44,2%) o più presenti sul territorio (26,6%), e in particolare nelle zone a rischio (20,5%) e di notte (20,3%).

Al senso d’insicurezza i cittadini reagiscono con strategie di difesa individuali e familiari. Più di un individuo su quattro (il 28%) evita alcune strade, luoghi o persone quando esce di sera; il 72,1% delle famiglie ha almeno un sistema di sicurezza per l’abitazione e il 55,7% adotta qualche modalità di difesa (lascia le luci accese quando esce, chiede ai vicini di controllare, ecc.).

Il quadro territoriale è quanto mai vario, con regioni in cui la paura e la preoccupazione si presentano come problemi molto marcati. Tra le ripartizioni emerge il Centro Italia, che deve soprattutto al Lazio la sua situazione critica, e tra le regioni emerge la Lombardia, seguita da Campania e Puglia.