Traffico corridoio del Brennero, il Tirolo rilancia verso Italia e Germania: «vengano all’inferno»

Platter annuncia il potenziamento dei controlli sui Tir da subito e l’effettuazione di nuovi contingentamenti al traffico pesante lungo l’autostrada della valle dell’Inn. Protesta degli autotrasportatori altoatesini. 

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colonna tir corridoio del brennero

Sulla riduzione del traffico pesante su gomma nel tratto austriaco del corridoio del Brennero, il governatore tirolese Günther Platter non molla, anzi rilancia annunciando nuove limitazioni e vincoli ai Tir in circolazione, inviando ai ministri dei trasporti di Italia e Austria (che hanno disertato il “Brenner Meeting” di Bolzano) a «venire a vedere l’inferno dei transiti».

A dar manforte a Platter intervengono i protezionisti che hanno annunciato nuove azioni, anche giudiziarie, per chiedere la tutela della salute lungo l’asse del Brennero, mentre la Convenzione per le Alpi ha ribadito il suo “niet” a nuove autostrade attraverso le Alpi come l’Alemagna per collegare Monaco di Baviera con Venezia, che il Veneto rilancia sostenuta dalla Baviera, ma trova sempre l’Austria a mettersi in mezzo.

Platter, che al vertice sui transiti dei tir lungo il corridoio del Brennero lo scorso 12 giugno a Bolzano non ha firmato il “Memorandum”, ha ribadito che da parte tirolese ci saranno ulteriori regolamentazioni e limiti: «i controlli dei camion saranno incrementati da subito, mentre ulteriori limitazioni scatteranno in autunno». Non solo: «sarà messa a punto una delibera per estendere il divieto di trasporto settoriale per alcune merci e il divieto di transito nelle ore notturne».

Una previsione ha messo in allarme gli autotrasportatori artigiani, la categoria più esposta ai provvedimenti austriaci, visto che coinvolge i “padroncini” che hanno minor capacità organizzativa e finanziaria rispetto ai colossi internazionali dell’autotrasporto. «L’Austria in questo momento sta compiendo azioni di forza che creano notevole danno sul nostro territorio determinando un’emergenza economica e umana. Non è possibile – afferma Claudio Corrarati, presidente di CNA Trentino Alto Adige – rimanere ore e ore fermi in autostrada perché determina perdite enormi in termini di fermo dei mezzi, mancato rispetto dei termini di consegna, giornate perse. Dobbiamo coinvolgere a livello nazionale altre federazioni e creare una massa critica per farci ascoltare».

«Con noi non vogliono parlare — dice Claudio Comini presidente regionale degli autotrasportatori — invece l’unica cosa da fare è mettere a un tavolo politici e rappresentanti dei trasportatori per trovare una soluzione condivisa. L’Austria non si rende conto che se chiudessimo noi l’autostrada contingentandola, sarebbe invasa dagli autotreni».

Comuni riguardo all’inquinamento dei camion sottolinea come tra gli aderenti alla sua categoria «ci siano 35.000 mezzi di categoria Euro3. Saremmo felicissimi di poterli cambiare, ma è impossibile farlo, schiacciati come siamo dai costi e dalle vessazioni».