Trentino torna ad accelerare la manifattura accelerando export e import

I dati elaborati dalla Camera di commercio evidenziano un saldo positivo delle vendite estero, anche se le importazioni crescono percentualmente oltre quattro volte. 

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export trentino

La manifattura del Trentino torna ad accelerare nel primo trimestre 2018 con il valore dell’ export trentino in aumento del 4,2% a 954 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2017. Tale dinamica appare migliore sia rispetto a quella complessiva nazionale (+3,3%) sia all’area del NordEst (+4,0%). Nello stesso periodo, il valore di beni e servizi importati ha raggiunto i 663 milioni di euro, con un incremento del 17,4% rispetto all’anno precedente. Il saldo della bilancia commerciale si è assestato così sul valore di 291 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 351 milioni di euro del primo trimestre 2017.

La generalizzata accelerazione dell’export trentino fotografata dall’Istat, per la provincia di Trento, risulta dovuta al significativo aumento delle vendite all’estero di sostanze e prodotti chimici (+12 milioni di Euro rispetto al primo trimestre 2017), macchinari ed apparecchi (+11 milioni) e mezzi di trasporto (+8 milioni). Saldo negativo piuttosto sensibile per le esportazioni dei prodotti agricoli non trasformati (quasi 9 milioni di Euro in meno), sui quali pesa probabilmente il calo della produzione a causa degli eventi atmosferici dell’estate 2017.

Strutturalmente, l’export trentino è costituito principalmente da prodotti dell’attività manifatturiera (95,4% del valore complessivo). La quota maggiore è da attribuire ai “macchinari ed apparecchi” (19,6%), seguono i “prodotti alimentari, bevande e tabacco” (15,8%), i “mezzi di trasporto” (15,2%), le “sostanze e prodotti chimici” (10,3%) e il “legno, prodotti in legno, carta e stampa” (8,3%). Complessivamente questi cinque settori rappresentano più del 69% delle esportazioni provinciali.

Per quanto riguarda l’import, al primo posto si collocano i “mezzi di trasporto” con il 22,4%, seguiti da: “legno, prodotti in legno, carta e stampa” con il 14,7% e “sostanze e prodotti chimici” con il 12,7%.

Per quanto riguarda le aree di interscambio, l’Unione europea (28 Paesi) ha assorbito, nel primo trimestre, quasi il 67% delle esportazioni; dalla medesima zona è derivato l’82% delle importazioni. Al primo posto della graduatoria dei principali Paesi per valore di export rimane sempre la Germania: 172 milioni di euro, pari al 17,9% delle vendite effettuate sui mercati internazionali. A grande distanza seguono gli Stati Uniti con circa 103 milioni di euro (pari al 10,8% delle esportazioni complessive) e la Francia con 95 milioni di euro (pari al 10,0%). Tra i mercati principali, su base tendenziale, hanno segnato buone performance le esportazioni verso Austria (+10 milioni rispetto al primo trimestre 2017), Germania (+9 milioni), Francia (+8 milioni) e Russia (+6 milioni). Va segnalato, per contro, anche il crollo di esportazioni verso il Regno Unito: da 90,6 milioni di un anno fa agli attuali 72,6 milioni, con un calo del 19,9%.