“Stati generali delle costruzioni” in Friuli Venezia Giulia

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FVG stati generali edilizia renzo tondo 1Tondo: “l’edilizia è in crisi, ma vedo la volontà di andare avanti”

A Pordenone sono svolti gli “Stati generali delle costruzioni” del Friuli Venezia Giulia, per iniziativa di 15 organismi del settore. Per il presidente della Regione, Renzo Tondo, “l’edilizia è in crisi ma vedo in voi la volontà di andare avanti: al patto da voi proposto la Regione ci sta, ma con un’idea complessiva per sciogliere i nodi esistenti e per dare vita a un nuovo sviluppo. Il Friuli Venezia Giulia ha tutte le caratteristiche per riprendere la via della crescita”. Oltre a Tondo, ai lavori sono intervenuti l’assessore regionale ai lavori pubblici, Riccardo Riccardi, presenti diversi altri esponenti della Giunta e del Consiglio regionale.

Sia Tondo che Riccardi nei loro interventi hanno fatto riferimento alle richieste e alle proposte emerse dagli “Stati Generali” e illustrate dalla ricerca del prof. Paolo Feltrin (sostituito dal prof. Sergio Maset)e dall’intervento del presidente regionale di ANCE regionale, Valerio Pontarolo. Il settore delle costruzioni in regione conta 44.000 addetti “diretti”, che diventano 140.000 includendo tutta la filiera dell’abitare: una “forza” notevole e “settore pilastro dell’economia e dalla cui ripresa dipenderà l’uscita dalla crisi” ha affermato il presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti.

FVG stati generali edilizia riccardo riccardi 1In sintesi le richieste e proposte emerse sono: ottimizzare l’utilizzo delle risorse finanziarie disponibili; dare tempi certi alla realizzazione delle opere; dimezzare le tempistiche e favorire lo snellimento degli iter autorizzativi; favorire il partenariato pubblico privato aggregando la domanda; costituire una task force specializzata in partenariato pubblico privato; favorire la correttezza del mercato e dei rapporti tra imprese e pubblica amministrazione; organizzare centrali di committenza pubblica; costituire un tavolo tecnico in materia di contratti pubblici; garantire la regolarità del mercato del lavoro; rendere concretamente possibile la valorizzazione dell’esistente.

Nel medio-lungo periodo – secondo gli operatori delle costruzioni – una regione laboratorio potrà trovare nuovi modi per affrontare vecchi e nuovi problemi: per esempio il tema della residenzialità degli anziani o dei più giovani, la disciplina del “social housing”, il recupero delle caserme dismesse, la revisione dell’edilizia agevolata con formule che prevedano la locazione con patto di riscatto.

Per il presidente Tondo, ciò che serve in questo momento è una iniezione di fiducia: “ho fiducia perché la regione ha una posizione geografica che la pone al centro della nuova Europa e per la determinazione di un popolo che ha sempre saputo rialzarsi. L’esempio della ricostruzione è lampante e quel processo ha fatto da volano a tutto il settore delle costruzioni”. Pur nella crisi, la regione è in una situazione meno peggiore di altri: “tuttavia – ha proseguito Tondo – bisogna prendere atto che il mondo è cambiato e agire di conseguenza nell’affrontare i problemi. Da parte nostra li abbiamo affrontati abbattendo il debito pubblico, mettendo a disposizione risorse per il sociale e la sanità, investendo nelle infrastrutture, favorendo il credito alle imprese. Ora bisogna lavorare sulla riforma del sistema, che è ingessato a causa anche della frammentazione delle competenze. In questa azione ci vuole consenso e collaborazione e non sempre ci sono. Le vostre proposte per il settore delle costruzioni sono interessanti e ne potremo parlare compiutamente in un tavolo comune”.

Da parte sua l’assessore Riccardi – confrontandosi con i presidenti regionali di Anci, Mario Pezzetta, e dell’Upi, Enrico Gherghetta – ha posto l’accento su alcuni aspetti. Il primo è di carattere generale e riguarda la responsabilità: “nel meccanismo degli affidamenti che responsabilità ha un sindaco? Nessuna, perché la tecnica ha sostituito la politica. Bisogna che la politica possa assumersi nuovamente la responsabilità delle scelte sulla base della legittimità delle procedure”. Un secondo aspetto ha riguardato le proposte degli “Stati Generali”, sulle quali anche Riccardi ha concordato, sottolineando, per quanto attiene all’edilizia abitativa e ai centri abitati, la necessità di intervenire sulla “rigenerazione urbana”, che significa “riqualificazione dei centri storici, riqualificazione e ammodernamento del patrimonio edilizio esistente, riforma del settore, ‘social housing’, risparmio

energetico”.