Cooperazione agricola trentina: oltre 1,096 miliardi di fatturato nel 2017

Ottantotto società con 18.541 soci conferitori, 2.768 collaboratori, al convegno di settore. 

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frutticoltura cooperazione agricola trentina

La cooperazione agricola trentina ha presentato risultati positivi nel corso del tradizionale convegno di settore ospitato alla Sala della Cooperazione a Trento. Un comparto, quello agricolo, che gioca bene le proprie carte a livello produttivo e commerciale con una notevole attenzione alla sostenibilità e al territorio e una forte proiezione verso l’export in particolare per il vino.

«Per quanto riguarda la cooperazione agricola – ha osservato Luca Rigotti, vicepresidente di settore in un passaggio della sua relazione – più il mondo diventa interconnesso e globalizzato più si evidenzia la necessità di rafforzare la nostra specificità di agricoltura fortemente legata al territorio: è questo il tema forte che dobbiamo veicolare e che ci può dare una identità precisa nel mercato mondiale».

Sul tema della sostenibilità, Rigotti ha evidenziato che «il nostro territorio di montagna rappresenta un grande valore ed è fortemente percepito dai consumatori specie delle metropoli e delle aree urbane, un valore del quale dobbiamo essere sempre più consapevoli rafforzandolo nella nostra comunicazione. Uno dei punti più qualificanti per la cooperazione è il tema della sostenibilità».

Un motivo di preoccupazione c’è e appartiene alle recenti notizie «sul bilancio pluriennale dell’Unione Europea per il periodo compreso dal 2021 al 2027 che prevede tagli massicci al settore agricolo giustificati con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea».

La cooperazione agricola trentina conta 88 società: 17 nel settore vitivinicolo, 33 nell’ortofrutticolo, 18 nel lattiero caseario, 2 nel comparto zootecnico, 18 sono le cooperative di servizio. I soci conferitori sono 18.541. I collaboratori sono 2.768.

Nel 2017 il fatturato consolidato (cooperative agricole e società controllate) ha raggiunto 1.096 milioni di euro, in crescita del 4% rispetto al 2016 quando il fatturato era stato di 1.052 milioni di euro. Investimenti netti sono stati 687 milioni di euro, mentre il patrimonio complessivo ammonta a 423 milioni di euro in crescita del 2,7% (corrispondente a un incremento di 11 milioni di euro). I debiti scendono a 454 milioni (il decremento è di 1 milione di euro rispetto allo stesso dato di dodici mesi prima).

Le cooperative dell’ortofrutticolo (6.804 soci e 1.206 collaboratori) hanno fatturato 456 milioni di euro in crescita del 4,8% rispetto all’esercizio precedente. La quantità conferita di frutta è stata di 548 milioni di chilogrammi (2 milioni di chilogrammi in più rispetto al 2016). Liquidato ai soci (mele – media provinciale): euro 0,392 a chilogrammo (nel 2016 era di euro 0,336 a kg. L’incremento è stato pari a 16,7%).

Mercato in forte crescita per i piccoli frutti (607 ettari coltivati, 6 milioni di chilogrammi prodotti). Qui si è registrato un incremento dei consumi sia in Europa e sia negli Stati Uniti. Il prodotto è apprezzato anche dal consumatore italiano e trentino. Settore caratterizzato da una domanda superiore all’offerta pur alla luce di un arrivo nel settore di nuove aziende produttrici.

Risultati soddisfacenti per gli ortaggi biologici (90 ettari coltivati e 1,9 milioni di chilogrammi prodotti), per le patate (130 ettari coltivati e 4,2 milioni di chilogrammi prodotti), per il mais di Storo (250 ettari coltivati e 1 milione 700 mila chilogrammi prodotti).

L’olio di oliva del Garda (270 ettari coltivati e 870.000 chilogrammi lavorati) è un’altra eccellenza certificata dalla Dop Garda Trentino – Denominazione di Origine Protetta e da numerosi riconoscimenti ottenuti nelle principali rassegne nazionali e internazionali.

Il settore lattiero caseario conta 810 soci e un fatturato di 115 milioni di euro. Liquidato soci (media provinciale): il prezzo medio del latte a grana riconosciuto ai soci ha raggiunto euro 0,596 a litro (rispetto a euro 0,563 del 2016 che corrisponde a incremento percentuale del 5,9%).

Da segnalare anche l’allevamento di bovini (se ne contano 23.982). A questi si aggiungono ovini, caprini, equini, conigli che vanno ad arricchire il panorama di animali allevati. I soci impegnati in questo settore sono 1.147.

Meritevoli di essere evidenziati anche i dati del settore ittico (trota e salmerino): 30 milioni di fatturato del settore, 50.000 quintali di trote da carne, 40 imprese, 70 impianti, 450 addetti.

Il trittico di settori si completa con il vitivinicolo e quindi con le cantine sociali. Il fatturato consolidato dell’intero settore (comprese le società controllate) è di 484 milioni di euro (+3,6 rispetto al 2016). I soci viticoltori sono 6.508. Uva conferita (vendemmia 2016): 1.150.000 quintali.

Liquidato ai soci:  117,92 euro a quintale di uva conferita (in aumento dell’11,2% rispetto al precedente di 106,08 euro). Il dato conferma un’annata positiva perché la resa a ettaro è aumentata del 5,8% pari a un valore medio di 15.546 euro rispetto a 14.691 euro dell’anno precedente. Il prezzo medio al quintale è tornato ai livelli di prima della crisi economica mondiale, vale a dire una decina di anni fa.