Continua anche nel 2018 la carica delle startup e PMI innovative iscritte a UniCredit StartLab, il programma di accelerazione promosso da UniCredit, giunto con la presente alla sua quinta stagione.
Le 632 candidature, pervenute al termine di una presentazione che ha toccato oltre 20 tappe in tutta Italia, hanno infatti consentito di superare quota 4.100 business plan ricevuti da UniCredit a partire dal lancio dell’iniziativa nel febbraio 2014, grazie ad una sempre più intensa collaborazione con oltre 150 rappresentanti di interessi diffusi tra incubatori, acceleratori, università, associazioni di categoria e parchi scientifici.
Sono quest’anno 461 le imprese di nuova costituzione che, insieme ad altre 171 idee imprenditoriali innovative, accedono alla selezione finale dei migliori progetti nelle 4 categorie di valutazione settoriale del programma: Clean Tech, Digital, Innovative Made in Italy e Life Science.
La selezione sarà anche per quest’edizione articolata in due fasi: la prima sarà effettuata a cura di un team dedicato della Banca, la seconda da quattro commissioni specializzate composte da aziende Corporate esperte dei quattro diversi settori. Tutte le startup che supereranno i due livelli di selezione beneficeranno di attività di mentoring, di sviluppo della rete, di una formazione manageriale avanzata grazie a una Startup Academy di respiro sempre più internazionale e di servizi bancari ad hoc. La startup vincitrice in ciascuna delle quattro categorie a giudizio delle commissioni riceverà inoltre un premio di 10.000 euro.
Il NordEst, con 107 candidature, si conferma anche quest’anno una delle aree più prolifiche in termini di nuove idee imprenditoriali; in particolare il Veneto, con le sue 67 richieste di partecipazione, risulta la seconda regione d’Italia per numerica di iscrizioni.
Dal punto di vista del settore di appartenenza il 39% dei partecipanti per quest’area proviene dal mondo del Digital, una percentuale identica a quella di startup che hanno presentato progetti tesi a valorizzare le eccellenze distintive del “Made in Italy”, come l’agrifood, la moda, il design e il turismo.
Il 9% delle candidature nordestine fa riferimento a progetti legati al settore delle Scienze della vita (medicina, biomedicale, tecnologie assistive), mentre il restante 13% appartiene al settore Clean Tech, con progetti che spaziano dalle energie rinnovabili alla sostenibilità ambientale.