Alto Adige, nasce il nuovo centro di competenza dedicato al legno

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Consiglio europeo della ricerca

Via libera della Giunta provinciale al programma di ricerca 2018 da 126 milioni di euro.  

Sarà dedicato al legno il nuovo “Polo di innovazione” dell’Alto Adige. La sua nascita – che la Provincia sta valutando e si appresta a finanziare tramite la Ripartizione innovazione, ricerca e università attraverso un bando concluso a luglio 2017 – sarà il primo segno tangibile dell’espansione delle attività scientifiche oltre le mura delle singole aziende e del Campus del “NOI Techpark”.

Questa associazione fra imprese e istituti di ricerca svolerà progetti comuni per diventare un centro di competenza nella propria area di specializzazione, come già avvenuto nel caso dell’Ibi in valle Isarco nel settore dei materiali edili. In questo modo processi e prodotti sul territorio verranno contaminati da una diffusa cultura dell’innovazione fin nelle sue più piccole e periferiche realtà.

Il finanziamento dei poli continuerà anche nel 2018 con un nuovo bando, così come previsto nel programma annuale provinciale per la ricerca e l’innovazione appena approvato dalla giunta provinciale dopo il parere positivo della Consulta ricerca e innovazione dello scorso mercoledì 17 aprile.

«Attraverso la diffusione sul territorio di una cultura diffusa dell’innovazione vogliamo rafforzare la nostra riconoscibilità come polo di ricerca nel settore scientifico e dello sviluppo tecnologico negli ambiti in cui eccelliamo, diventando un centro di competenza per le specializzazioni smart che ci vedono leader a livello internazionale» ha detto il presidente della Provincia, Arno Kompatscher.

Oltre al nuovo centro di competenza dedicato al legno, la Giunta ha approvato anche il nuovo programma di sostegno alla ricerca scientifica per l 2018 che prevede 126 milioni di euro di cui 97 per la ricerca e 29 per l’innovazione. I fondi per la ricerca sono distribuiti fra Unibz (56,2 milioni), Eurac Research (24,3 milioni), Conservatorio Monteverdi (443.000 euro), Studio Teologico Accademico(1,2 milioni), Fraunhofer Italia (1,3 milioni), Istituto Innovazioni Tecnologiche (1 milione) ed Eco Research (300.000 euro). I fondi per l’innovazione includono invece i 4 milioni di euro dell’Iniziativa per la ricerca che rappresenta una priorità strategica per la Giunta provinciale.

Quattro le iniziative previste: Joint Research Projects (1,5 milioni di euro), Research Alto Adige (1,5 milioni di euro), Euregio Plus (500.000 euro) e Seal of Excellence (500.000 euro). La suddivisione degli importi per i singoli progetti potrà essere soggetta a variazioni a seconda dell’andamento delle iniziative.

«Anche le aziende del territorio percepiscono l’innovazione come un’esigenza crescente e lo si evince dall’incremento delle domande di aiuto economico ricevute nel 2017, che sono state in tutto 205 e hanno raggiunto un importo complessivo di 45 milioni di euro» rileva Vito Zingerle, direttore della Ripartizione innovazione, ricerca e università. La parte del leone l’hanno fatta le richieste per progetti di ricerca e sviluppo, con 122 istanze per 39,57 milioni di euro. Le richieste per progetti di innovazione di processo o di organizzazione sono state 18 per un investimento complessivo di 2,34 milioni di euro, 42 le domande per studi di fattibilità per l’innovazione (investimento complessivo 2,11 milioni) e infine 23 le domande per diritti di proprietà industriale con un investimento di 270.000 euro.