La conferma arriva dallo stesso ex-commissario europeo: «non sono servizi, ma beni». Michielli (Confturismo Veneto): «non potevano dircelo prima?».
Fermi tutti, contrordine! Così si potrebbe riassumere la querelle relativa alle concessioni demaniali che ha interessato l’attività degli operatori balneari sulle coste italiane che avrebbero dovuto essere messe a gara e assegnate al miglior offerente con grandi problemi per le attività già esistenti.
E’ stato lo stesso ex-commissario europeo Frits Bolkestein, che a Roma ha detto che la direttiva sulle concessioni demaniali che porta il suo nome non può essere applicata alle coste per il semplice motivo che le imprese balneari sono dei beni e non dei servizi, quindi non devono rientrare nella direttiva.
«Tutto mi sarei aspettato nella mia vita, tranne questa sorpresa, seguita dopo anni di inutili sofferenze, incertezze e dibattiti, dagli applausi a scena aperta dei “miei” balneari» dice tra il sorpreso e il soddisfatto il presidente di Confturismo Veneto Marco Michielli, che ricopre anche la carica di vicepresidente nazionale della Confederazione delle imprese turistiche. «Quello che per anni è stato il mostro tentacolare, lo spauracchio, il tabù, ora ci lascia capire che ci siamo agitati per niente – prosegue Michielli –. E’ ovvio che sono felicissimo per questo chiarimento, ma mi chiedo: non ci si poteva pensare prima? Questa vicenda, che non è ancora conclusa, ma segna un interessante punto di ripartenza, sta a dimostrare che una certa incomunicabilità fra il nostro Paese e l’Europa c’è».
La dichiarazione di Bolkestein (visibile al seguente link: http://www.mondobalneare.com/news/2975/spiagge-fuori-da-bolkestein-ovazione-dei-balneari-video-e-commenti.html) è stata salutata con un’ovazione dagli imprenditori balneari presenti. Che non si tratti di un punto di arrivo, ma di partenza lo sottolinea anche Leonardo Ranieri, presidente di Unionmare Veneto-Confturismo (stabilimenti balneari), presente al convegno a Roma, dove ha appreso in diretta le dichiarazioni di Frits Bolkestein. «Ero a Montecitorio per l’incontro con i gruppi parlamentari – spiega Ranieri –. Quella dell’ex-commissario europeo non è un’interpretazione personale, ma la visione del ministro dell’Economia e delle Finanze del Parlamento europeo. Le spiagge sono considerate un bene, quindi l’attività di stabilimento balneare non rientra nelle linee della “Bolkestein”. C’è da chiedersi perché l’Italia si sia fatta soggiogare per anni dal volere dei funzionari europei. La partita però è ancora tutta da giocare – avverte Ranieri –. La palla torna all’Italia, e il nuovo assetto parlamentare dovrà dimostrare la volontà di prendere in mano il gioco imponendo la sovranità nazionale nel dialogo con l’Europa».
La richiesta di Confturismo e Unionmare Veneto al prossimo Governo è chiara: basta con le proroghe, avanti con la soluzione normativa. L’appello alla Regione, che ha sostenuto le imprese con la legge 33 del 2002, è di supportare il settore con il futuro Governo insieme ai parlamentari veneti.