Targhetta: «abbiamo dovuto limitare il numero di adesioni sia da parte delle aziende, molte provenienti da fuori Veneto, e degli studenti. Il prossimo anno raddoppieremo».
In questo periodo si parla molto di stage e di alternanza scuola-lavoro, ma con risultati spesso decisamente inferiori alle aspettative di tutti, in particolare di quelle degli studenti obbligati a frequentare le aziende che spesso li utilizzano come dei tappabuchi in attività di basso profilo e assai poco professionalizzanti.
“Stage.IT”, iniziativa promossa dall’ICT Lab di Confindustria Padova va in senso diametralmente opposto, dove sono le aziende a porre agli studenti dei settori informatici problematiche da risolvere. Una soluzione che vede le imprese formulare quesiti pratici e gli studenti proporre risposte concrete, spesso innovative, ricche di freschezza e di creatività.
«L’edizione 2018 di “Stage.IT” è stata un successo, tanto che abbiamo dovuto contingentare sia il numero delle aziende aderenti che quello degli studenti che hanno fatto domanda di parteciparvi – dice Ruggero Targhetta, presidente di Confindustria Padova Servizi innovativi e tecnologici -. Quello che ci ha stupito è stato il numero di aziende da fuori Veneto che sono intervenute e che avrebbe potuto essere ancora più grande se solo ne avessimo avuto la possibilità. Anche perché l’edizione di quest’anno, la quindicesima, ha visto un maggiore spazio ai contatti diretti tra aziende e studenti, con le attività del pomeriggio interamente dedicate ai colloqui diretti».
Secondo Targhetta «iniziative come “Stage.IT” servono per fare incontrare la domanda e l’offerta nel campo dell’information technology tra aziende e professionalità, visto che in questo settore le imprese hanno fortissime difficoltà a coprire tutti i posti di lavoro che si creano con la crescita della digitalizzazione della società e delle imprese, tant’è che lo sviluppo di tantissime aziende è frenato proprio dalla difficoltà di trovare personale adeguatamente formato – sottolinea Targhetta -. Proprio per soddisfare le esigenze delle aziende, per la prossima edizione di “Stage.IT” abbiamo previsto delle novità che vanno dal raddoppio degli spazi all’allargamento a nuove professionalità, ad iniziare da quelle legate al settore dell’economia, del marketing e della comunicazione, sempre più legate allo sviluppo delle aziende».
Riguardo alla situazione degli stage, Targhetta è netto: «così come sono organizzati i classici stage scolastici servono poco o a nulla, in quanto spesso i ragazzi vengono portati in aziende che non sono preparate ad accoglierli e dove i giovani svolgono mansioni che non li aiutano nel loro percorso professionalizzante. E’ urgente cambiare approccio, partendo proprio dall’esperienza di “Stage.IT”, dove sono le aziende a proporre un tema su cui gli studenti devono cimentarsi e gli studenti fanno a gara per trovare la soluzione migliore. Se si realizza questo circuito, il volano inizia a girare e a soddisfare tutti, trasformando lo stage in un’esperienza positiva e di crescita per tutti, per gli studenti e per le aziende, oltre che per le scuole che devono agire per formare gli studenti secondo i programmi concordati con le aziende».
Sempre in questo contesto, Targhetta ricorda l’esperienza fatta in collaborazione con l’Università di Padova e gli istituti tecnici della città: «abbiamo sperimentato con successo lo scambio di esperienze tra il mondo della ricerca, della didattica e dell’impresa, con le figure di questi settori che si scambiano tra di loro, con sempre più spesso tecnici aziendali che entrano nelle scuole a fare lezione per preparare gli studenti ad affrontare il mondo delle imprese, ottenendo la soddisfazione di tutti».