Il Salzburg Ballet apre a Trento la stagione di danza del Teatro Sociale

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Si apre martedì prossimo, 1 novembre (ore 20.30), al Teatro Sociale la Stagione “InDanza” del Centro Santa Chiara che vede in cartellone 8 eventi (oltre a Carmen, Coppelia, Lo Schiaccianoci, Cenerentola, Meraviglia, Romeo et Juliette, Gare Central e Alwasy moving). In scena un classico come Carmen, nell’interpretazione del Salzburg Ballet con la coreografia dell’austriaco Peter Breuer, una versione avvincente e virtuosa. L’intramontabile musica di Georges Bizet accompagna uno spettacolo bruciante di danza, di passione e di morte.

Simbolo di seduzione e libertà ottenuta ad ogni costo, Carmen, la sigaraia di Prosper Mérimée, torna a far parlare di sé. Questa volta è il coreografo tedesco Peter Breuer a metterla in scena in una versione avvincente e virtuosa per il suo Salzburg Ballet, compagnia che ha fondato e che dirige ininterrottamente da vent’anni.

Breuer, che ha alle spalle una brillante carriera come ballerino al Teatro dell’Opera di Monaco, al Balletto di Düsseldorf, al London Festival Ballet, all’Opera di Berlino, dagli anni Ottanta ha sentito il richiamo della coreografia. Maestro del balletto di narrazione, del cosiddetto dance-drama, Breuer ama trasformare in danza storie intramontabili, miti e personaggi scaturiti dalla penna di grandi scrittori. Tra le sue creazioni più famose e apprezzate si annoverano un Orfeo e Euridice creato nel 1987 per il Teatro di Dortmund e successivamente ripreso per la sua compagnia, un adattamento del Peter Gynt di Ibsen, Pinocchio, Romeo e Giulietta e naturalmente Carmen, il balletto proposto questa sera.

Cavallo di battaglia del repertorio del Salzburg Ballet, Carmen ha anche ottenuto nel 2005 il Premio Maya Plisetskaya. Una versione originale della vicenda che attinge più dalla novella di Mérimée che dal libretto d’opera e dalle versioni ballettistiche già esistenti. Nel libretto di Meilhac, Halévy e Bizet scompaiono infatti intrecci e personaggi scaturiti dalla fantasia di Mérimée. Così a fianco dei tre protagonisti Carmen, Don Josè ed Escamillo, il coreografo recupera i personaggi di Garcia, il marito tradito di Carmen, e il Lord inglese che la zingara deruba e che suo marito uccide per salvarla dall’accusa di furto. Breuer punta il dito sulla crudeltà del racconto e l’asprezza dell’amore incontrollato e travolgente per dar vita a un’esplosione di emozioni. Ma tutto, in questa Carmen, ha una sua originalità. Persino l’incipit: il sipario si apre sul funerale di Carmen e l’intero balletto è un flashback sulla sua vita avventurosa e tragica segnata profondamente dal bisogno di libertà. Quattordici avvincenti quadri, intensamente danzati sull’intramontabile musica di Georges Bizet riarrangiata da Rodion Schtschedrin per archi, timpani e quattro gruppi di percussioni (Carmen-Suite, 1967) su cui si innestano le sonorità del gruppo spagnolo contemporaneo Radio Tarifa. Bizet/Shchedrin accompagnano lo spettatore durante le scene conosciute dell’opera, Radio Tarifa interviene ogni volta che si ritorna all’intreccio di Mérimée, fatta eccezione per la scena nel salotto del lord inglese su cui si stagliano le Variazioni Enigma di Edward Elgar. Un collage dirompente che dà forza e intensità alla danza, bruciante di passione e di morte.