Crisi dello zucchero: anche il Veneto a difesa della filiera “Made in Italy”

0
1091

Pan incontra il presidente della cooperativa Coprob Gallerani: «serve un patto europeo ed etichette tricolori per tutelare eccellenze produttive come Pontelongo».

Un “patto” in difesa dello zucchero italiano, messo sotto scacco dalla liberalizzazione del mercato e dall’ormai prossima conclusione del ciclo dei finanziamenti comunitari: è quanto chiedono le organizzazioni dei produttori, in prima fila la Coprob, la cooperativa dei produttori bieticoli che detiene il marchio “Italia Zuccheri” e che gestisce i due stabilimenti leader del settore: lo zuccherificio di Pontelongo (Padova) e quello di Minerbio (Bologna).

«Non basta fare “catenaccio” tra Regioni e associazioni dei produttori – ha rilanciato l’assessore all’agricoltura del Veneto, Giuseppe Pan, incontrando a Padova il presidente di Coprob, Claudio Gallerani, e i rappresentanti del settore bieticolo -. Di fronte alla forte concorrenza dei produttori francesi, tedeschi e olandesi, e alla prossima scadenza del 2020, quando finiranno anche i sussidi europei per le barbabietole e l’industria saccarifera, le istituzioni italiane devono fare squadra. Il nuovo Parlamento, il futuro governo e i nostri rappresentanti in Europa hanno il compito di difendere una delle ultime filiere “Made in Italy” rimasta ancora interamente nazionale, e i relativi posti di lavoro. In attesa che si costituisca il governo, e di poter avere quindi un interlocutore per le politiche agricole nazionali, nei prossimi giorni, in accordo con la collega dell’Emilia-Romagna, Simona Caselli – ha promesso Pan – coinvolgerò il vicepresidente della commissione Agricoltura dell’Europarlamento, Paolo de Castro, e gli europarlamentari del NordEst, perché Bruxelles affronti gli squilibri creati dalla liberalizzazione del mercato e provveda a valorizzare la qualità e la competitività di filiera agroindustriali “sane”, che rappresentano un valore aggiunto non solo per il primario e la sicurezza alimentare, ma anche per l’ambiente. Lo zucchero italiano, che solo in Veneto ha un valore di produzione pari a 32 milioni di euro, è presidio indispensabile della qualità alimentare del “Made in Italy”, a cui non intendiamo rinunciare».

la Regione Veneto ha già impegnato parte dei fondi del proprio Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per sostenere la bieticoltura: da quest’anno, infatti è attivo un bando che finanzia sino a 200 euro a ettaro le superfici coltivate a barbabietola da zucchero. «E’ una misura a duplice valenza – sottolinea Pan – perché promuove una coltura indispensabile per la filiera saccarifera e, al tempo stesso,  aiuta a mantenere la produttività dei suoli e a prevenire l’insorgere di problematiche fitosanitarie. Si tratta di un preciso segnale che la Regione ha inteso dare ai produttori agricoli per promuovere l’antica e radicata tradizione nella coltivazione della barbabietola da zucchero, che purtroppo nell’ultimo decennio ha perso quasi il 70 per cento della superficie dedicata,  e sostenere così il bacino bieticolo che afferisce a Pontelongo aiutando la filiera “corta”, con benefiche ricadute per la sostenibilità ambientale e la redditività del settore».

Lo stabilimento di Pontelongo, fondato nel 1910, rappresenta oggi il primo zuccherificio nazionale per storia, il secondo dopo Minerbio (Bologna) per numero addetti e volume di produzione con circa 140.000 tonnellate di zucchero prodotte ogni anno. Vi afferiscono circa 2.000 aziende bieticole a Nord del Po, dal basso Polesine al Veneto Orientale. Impiega un centinaio di dipendenti stabili e oltre 130 stagionali durante la stagione saccarifera. Gli investimenti industriali realizzati dal 2010 ad oggi hanno consentito migliorie energetiche tali da risparmiare 20.000 tonnellate di petrolio.

“La produzione bieticola è un primato del Veneto – ha ribadito l’assessore – che la Regione intende salvaguardare e promuovere, anche favorendo accordi con la grande distribuzione, in modo di aiutare i consumatori a fare la spesa in modo consapevole e informato. Lo zuccherificio di Pontelongo è una delle prime industrie agroalimentari del Veneto e una risorsa nazionale. L’amara vicenda del latte italiano fa scuola: non permetteremo che la storia si ripeta e che lo zucchero veneto ed emiliano sia vittima delle distorsioni create dalle speculazioni dei mercati internazionali”.